Pnrr: Draghi, “raggiunti i 51 obiettivi concordati. L’Italia, le regioni, i comuni e il governo si muovono con determinazione e con forza”

“La crescita a fine anno si assesterà oltre il 6%, dopo un calo pari quasi al 9% lo scorso anno. È ripartita anche l’occupazione: nel terzo trimestre di quest’anno ci sono stati 500mila occupati. In più, 308mila disoccupati in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. È vero che molta di questa occupazione non è a tempo permanente, ma è a contratti a tempo determinato. Però l’aumento c’è stato”. Lo ha sottolineato, oggi, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa di fine anno, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare, presso l’Auditorium Antonianum.
“La ripresa – ha affermato il premier – ci ha permesso anche di avere un miglioramento nei conti pubblici. Prevediamo che il rapporto tra debito pubblico e Pil cominci a scendere già da quest’anno. Il governo resta pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento”. E, ha chiarito Draghi, “questo è il secondo messaggio che voglio darvi in questa introduzione. La sfida principale resta quella di far aumentare il tasso di crescita di lungo periodo e risolvere le debolezze strutturali della nostra economia, a partire dalle diseguaglianze geografiche di genere e generazionale”.
Il premier ha osservato: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è centrale per questa strategia. Oggi posso dirvi che abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi e che in questo momento è in discussione, alla Commissione, la firma di quello che si chiama ‘accordo operativo’, che è il passo successivo al raggiungimento dei 51 obiettivi. Si apre poi il periodo di 1-2 mesi, il periodo di interlocuzione con la Commissione, prima di accordare la tranche dei prestiti previsti. Quindi abbiamo raggiunto tutti i 51 obiettivi che avevamo concordato con la Commissione e questo è il terzo messaggio: l’Italia, le regioni, i comuni e il governo si muovono con determinazione e con forza”. “Il processo è lungo e complesso ma, allo stesso tempo, c’è da essere soddisfatti per ciò che è stato fatto quest’anno e soprattutto non c’è ragione di temere che non si possa fare bene anche in futuro”, la convinzione del presidente del Consiglio.

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