Diocesi: mons. Moraglia (Venezia) al personale sanitario, “l’uomo è chiamato a prendersi cura dell’uomo, dell’intero microcosmo che lo costituisce”

Foto SIR

“Il vostro lavoro è, quotidianamente, un ‘andare verso’ con sollecitudine e senza perdere tempo (perché il tempo in ambito sanitario è, talvolta, elemento decisivo): verso i bisogni e le necessità delle persone, verso le loro debolezze, fragilità e patologie”. Lo ha detto il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, rivolgendosi al personale sanitario dell’Ulss3 “Serenissima” di Venezia, nell’omelia della messa celebrata ieri pomeriggio presso la basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Un momento richiesto dalla stessa amministrazione dell’Ulss come segno di ringraziamento e affidamento al Signore nel tempo della pandemia. Alla celebrazione hanno partecipato il direttore generale dell’Ulss Contato, il prefetto di Venezia Zappalorto e altre autorità civili e militari.
Per Moraglia la salute “è un tutt’uno, è una realtà ‘integrale’ che tocca tutta la vita dell’uomo”. E “l’uomo – ha proseguito – è chiamato a prendersi cura dell’uomo, dell’intero microcosmo che lo costituisce non escludendo nulla. E il desiderio, la volontà e la capacità di relazione – ossia di umanità – fanno parte di tale impegno che riguarda tutti e voi per primi, voi che per la salute e il benessere ‘integrale’ delle persone e delle comunità siete riferimenti imprescindibili”. Al termine della celebrazione il patriarca ha compiuto un atto di affidamento del personale sanitario alla Beata Vergine Maria: “Vergine Santa, ci rivolgiamo a Te affinché Tu stenda la Tua mano verso di noi. Rendici saggi e generosi nell’affrontare un male insidioso che le scienze faticano a sconfiggere. Guarda i malati, sostieni i medici, gli infermieri, tutti gli operatori sanitari, i volontari e i responsabili del bene comune. Aiutaci a comprendere che fragilità e precarietà appartengono alla vita dell’uomo. Sostienici nella fede, nella speranza, nella carità. La Tua presenza faccia che tutto si compia in verità, giustizia e misericordia. Donaci di amare sempre Gesù Tuo Figlio. Benedici l’amata città di Venezia e chi la abita”.

 

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