Natale: RnS, nelle carceri italiane i “Pranzi d’Amore” con i detenuti

(Foto Rns)

“La speranza mai delude. C’è Dio, non in orbita, ma Dio accanto a te, perché lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza… Dio è con ognuno dei carcerati, con qualsiasi persona che passa in difficoltà. Per questo posso dirti una cosa: Dio perdona sempre, Dio perdona sempre”. Sono state le parole cariche di speranza di Papa Francesco, estrapolate da un’intervista televisiva, a rendere ancora più “saporita” l’ottava edizione de “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore”, svoltasi il 21 dicembre negli Istituti penitenziari di Roma (Rebibbia), Milano (Opera), Ivrea e Cagliari. Un’edizione particolarmente complessa, a causa dei condizionamenti legati alla pandemia, che però non hanno impedito il compiersi del tradizionale gesto che, dal 2014, porta in tavola la solidarietà per i detenuti e le detenute (e i loro familiari) di tutta Italia attraverso l’organizzazione promossa da Prison Fellowship Italia (www.prisonfellowshipitalia.it/), Rinnovamento nello Spirito Santo e Fondazione Alleanza del RnS. Per circa 600 persone che vivono l’esperienza della detenzione si è trattato dunque di un’occasione di autentica fraternità, nel segno della musica, dell’arte e, ovviamente, della convivialità, grazie ai piatti “stellati” preparati da rinomati Chef. Nella casa circondariale femminile di Rebibbia – con il supporto del direttore Alessia Rampazzi e la disponibilità degli agenti e di tutto il personale penitenziario – sono stati “I Cugini di Campagna” e Francesca Alotta a scaldare gli animi delle 250 detenute che, tra sorrisi e momenti di commozione, hanno espresso tutta la loro gratitudine per questo gesto di attenzione e condivisione, curato in ogni dettaglio dai numerosi volontari del RnS, generosamente messisi a disposizione per la piena riuscita dell’evento. Ai fornelli, con la brigata e alcune delle carcerate, lo chef Gianfranco Pascucci, che ha preparato un menù di pesce d’eccezione, con panettone finale per addolcire meglio questo Natale particolare.

Presente anche Emanuela Scatena, sommelier e presidente dell’Associazione Wines: a lei il compito di illustrare il progetto, appena avviato, per il reinserimento lavorativo dei detenuti nel mondo della ristorazione. Un’iniziativa nazionale che si affianca al progetto “Auxilium”, giunto alla terza edizione. A rendere ancora più allegra la giornata, anche l’artista Gigi Miseferi, accompagnato da Michele Ferrazzano, esibitisi sul palco assieme all’attore Francesco Castiglione; presenti anche i giornalisti Maria Soave e Gennaro Ferrara. A Milano, sono stati 120 i pasti preparati nel carcere di Opera diretto da Silvio Di Gregorio, con la partecipazione, oltre che dei volontari e responsabili del Rinnovamento, del conduttore Niccolò Torielli e dei comici: Pier Paolo Pollastri, Aurelio Cammarata, Renzo Sinacori, Eddy Mirabella, Rosy Cannas, Francesco Rizzuto, comici, e Salvatore Ferrara, presidente della Nazionale Italiana Comici (Nic). Cambio di programma invece ad Ivrea dove, a causa di alcuni positivi al Covid-19 in una sezione della casa circondariale, non è stato possibile far accedere volontari, stampa e artisti: in accordo con il direttore Alberto Valentini, gli chef – Salvatore Zuppardi, Alfio Gangarossa, Luigi Glave, Davide Zanchetta e Alberto Peveraro, impegnati presso l’alberghiero di Cavaglià dell’istituto di istruzione superiore “Gae Aulenti” di Biella – hanno comunque preparato il “Pranzo d’Amore” nelle cucine e i pasti (offerti dall’associazione Itaca) sono stati serviti dalla Polizia penitenziaria nelle singole sezioni. Degna di nota anche l’iniziativa realizzata all’istituto penale minorile di Quartucciu, a Cagliari, con il concerto natalizio ad opera della corale regionale del RnS e l’ottima performance degli chef William Pitzalis, giocatore del Cagliari calcio e fondatore della Scuola di cucina “Accademia del Buon Gusto” nel quartiere Sant’Elia, e il collega e docente della scuola, Marcello Putzu. “Ciò che abbiamo compiuto – ha sottolineato Salvatore Martinez, presidente nazionale del RnS – è stata davvero una ‘speciale visita’ che credenti e non credenti, uomini e donne di buona volontà vogliono gratuitamente e generosamente offrire per un ‘altro Natale’ all’insegna di un’’altra cucina’ e di un ‘altra fraternità’ possibili. In questo tempo che, fortemente fiaccato dal coronavirus, sta esaltando le diversità e che spesso non riesce ad armonizzarle o a riconciliarle, così che poi finiscono con l’entrare in confitto, in proteste, in violenza, noi e tanti amici abbiamo cercato di ritrovare ‘il sapore’ di essere veramente uomini e donne incarnati tra le piaghe dolorose di questo nostro tempo. Questo perché in realtà, con la pandemia, abbiamo visto e imparato, se ne avessimo avuto ancora bisogno, che ogni uomo, ogni donna è sempre lo spazio di un miracolo d’amore”.

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