Natale: mons. Borghetti (Albenga), “l’istante fissato da Dio da tutta l’eternità è arrivato”

“Ecco il Natale: ‘l’istante fissato da Dio da tutta l’eternità è arrivato’!”. Ricorre alle parole del beato Charles de Foucauld, che prossimamente sarà proclamato ‘santo’ dalla Chiesa, il vescovo di Albenga-Imperia, mons. Guglielmo Borghetti, per fare gli auguri di Natale.
Nel messaggio alla diocesi, il vescovo sottolinea che “i tempi che viviamo sono complessi e carichi di incertezze, sentiamo che la nostra vita non è ancora libera dall’agguato di virus e varianti, il lavoro è minacciato, la scuola ci prova a ripartire, tragedie umanitarie non cessano all’orizzonte, il dibattito sul fine vita ci inquieta non poco, la dissoluzione dell’alfabeto antropologico di base con la questione del gender allarma la convivenza civile”. “Tutto questo – sottolinea mons. Borghetti – è impossibile affrontarlo efficacemente senza attingere alla riserva di una grande visione di senso compiuto quale è quella che il progetto dell’Eterno Padre ci dona; senza quella speranza certa di una liberazione dal male di vivere che non può venire che dall’alto, da Dio”. “È impossibile per l’uomo medicare le ferite della storia prodotte dalla sua mala coscienza senza l’aiuto di Dio!”, ammonisce il vescovo ricordando che “il beato Charles, il ‘fratello universale’, spendeva ore in adorazione davanti all’Eucaristia e trovò sempre nel Presepe di Betlemme una fonte di meditazione: il mistero del Natale fu per lui un’oasi di contemplazione in una vita di sofferenze e di impegni caritativi verso il prossimo, un mistero davanti al quale la ragione doveva tacere, lasciando posto al silenzio della preghiera”. “Vi invito a chiedere il dono del silenzio interiore nella Notte Santa”, l’esortazione di mons. Borghetti: “Quel silenzio che permette di aderire a Lui per testimoniarlo nelle opere della fede e dell’amore giorno dopo giorno”. “A tutte le famiglie nel travaglio dei giorni, ai bambini dagli occhi carichi di stupore incontaminato, ai giovani in cerca di bellezza e verità, agli adulti che faticano a dare stabilità e continuità al loro lavoro, agli anziani e malati assetati di vicinanza e tenerezza, giunga forte – conclude il vescovo – l’assicurazione affettuosa della mia preghiera costante e la mia pastorale benedizione: ‘l’istante fissato da Dio da tutta l’eternità è arrivato’!”.

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