Covid-19 e bambini: Commissione Vaticana, “da diocesi e parrocchie servono risposte rapide e tutela da isolamento, violenza, abbandono”

“Le diocesi e le parrocchie dovrebbero essere preparate a intervenire rapidamente quando le famiglie sono colpite dal Covid-19” istituendo “squadre di risposta rapida per identificare preventivamente le famiglie a rischio, fornire loro preghiera e assistenza, guidarle attraverso il processo di lutto e sostenerle dopo la perdita”. Lo afferma la Commissione Vaticana Covid-19, nel documento “Bambini e Covid-19: le vittime più vulnerabili della pandemia”, presentato oggi a Roma, nella sede della Pontificia Accademia per la vita. Ma la Chiesa può mobilitarsi attraverso le parrocchie per far sì che “i bambini colpiti dal Covid-19 rimangano nell’assistenza familiare. In caso di morte di un genitore o di chi si prende cura del bambino, le chiese possono anche aiutare a identificare e sostenere i parenti che si prenderanno cura del bambino, o sostenerne l’affidamento o l’adozione”.
Il documento ricorda che l’Unione delle superiore generali ha lanciato l’iniziativa “Catholics Care for Children International”, che si occupa dei bisogni di circa 5,6 milioni di bambini in strutture residenziali cattoliche con l’obiettivo di trovare una famiglia amorevole per il maggior numero possibile di loro. Ulteriore urgenza, “affrontare direttamente l’aumento della violenza contro i minori durante la pandemia. I bambini sono il futuro della Chiesa”. Le parrocchie “possono lavorare per ridurre la banalizzazione della violenza contro di loro in famiglia e fuori, possono creare spazi sicuri dove” i minori a rischio “possano ricevere consulenza e sostegno diretto e possano essere messi in contatto con i servizi disponibili”. Importante, infine, “istituire gruppi di sostegno tra pari” e “promuovere relazioni positive tra genitori e figli, attraverso programmi di formazione specifici”.

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