Natale: mons. Pennisi (Monreale), “in stile sinodale sia tempo di contemplazione, di incontro con Dio e i fratelli, di ascolto e di discernimento”

“Il mistero del Natale del Figlio di Dio, diventato ‘Figlio dell’uomo’, è il fondamento di una Chiesa sinodale, popolo di figli nel Figlio e, di conseguenza, popolo di fratelli e sorelle, che camminano insieme sulla stessa strada verso la stessa meta. Il Natale non è una festa statica di tranquillità, che possiamo vivere isolati davanti al camino di casa o davanti ad uno schermo che ci fa sperimentare relazioni virtuali, ma una festa che ci mette tutti in movimento e in discussione”. Lo sottolinea l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, nel suo messaggio di Natale.
“Alla grotta di Betlemme non si va da soli, ma insieme come i pastori, come i magi, come la moltitudine degli angeli. Noi cristiani non siamo camminatori solitari, ma membri del popolo di Dio, compagni di viaggio che camminano insieme agli altri nella gioia dell’incontro fraterno e nella condivisione della propria esperienza di fede”, evidenzia il presule.
“Anche noi – aggiunge – siamo chiamati in questo Natale ad abbandonare le nostre abitudini stanche e le nostre false sicurezze, ad uscire all’aperto, a metterci in cammino tra di noi e con tutti oltre i confini delle nostre chiese e delle nostre case per raggiungere le donne e gli uomini, che, anche se provati, affaticati, smarriti per la pandemia e per i drammi dell’esistenza, coltivano nel proprio cuore la passione per la ricerca della verità, la sete delle giustizia, il desiderio di una felicità non effimera”.
Invitando ad accogliere l’esortazione di Papa Francesco: “Lo Spirito ci chiede di metterci in ascolto delle domande, degli affanni, delle speranze di ogni Chiesa, di ogni popolo e nazione. E anche in ascolto del mondo, delle sfide e dei cambiamenti che ci mette davanti. Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze”, mons. Pennisi afferma: “Noi cristiani, definiti fin dall’inizio ‘quelli della via’ (cfr. At 9, 2), siamo chiamati ad incarnare il metodo di Dio, che cammina nella storia e condivide le vicende tristi e liete dell’umanità, seguendo Gesù Cristo, Via, Verità e Vita”.
Il presule conclude: “Il Natale in stile sinodale sia per tutti noi un tempo di contemplazione nel silenzio adorante del mistero dell’Incarnazione, di incontro con Dio e con i fratelli e sorelle, di ascolto della Parola di Dio e delle parole degli uomini, di discernimento dei segni dei tempi, con l’attenzione concreta agli altri, ai più piccoli, agli ultimi, a coloro che non riescono a camminare come noi e con noi”.

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