Pnrr: Treu (Cnel), “valorizzazione del territorio è un elemento strategico”. Patuanelli (ministro), “riconoscere la funzione sociale dell’economia forestale”

“La tutela e la valorizzazione del territorio e in particolare del patrimonio boschivo e forestale e delle filiere ad esso connesse, come quella del legno, è un elemento strategico nell’attuazione del Pnrr che prevede la realizzazione di diverse e importanti opere e infrastrutture che avranno un impatto significativo sul piano urbano, insediativo e idrogeologico”. Lo ha affermato oggi il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), Tiziano Treu, nel corso del convegno “La filiera del legno per lo sviluppo socio-economico resiliente e l’equilibrio territoriale. Criticità e proposte”, promosso e organizzato dal neonato Osservatorio sulle politiche urbane territoriali del Cnel in collaborazione con l’Università di Firenze.
“La dimensione territoriale è essenziale per la valutazione e l’armonizzazione delle diverse progettualità attivate dal Pnrr”, ha aggiunto Treu, ricordando che “uno dei due pilastri del Next Generation Eu è proprio il Green New deal”.
Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, in un messaggio letto durante i lavori si è detto “convinto che occorra riconoscere anche una funzione sociale dell’economia forestale, in grado di frenare l’abbandono di molte aree interne che sono presidi fondamentali contro il dissesto idrogeologico e la prevenzione degli incendi boschivi”. “Sono temi, questi, che trovano ampio spazio nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede specifici fondi volti a promuovere l’uso efficiente delle risorse forestali, valorizzando l’aggregazione e l’associazionismo, gli accordi di filiera e le reti di impresa”, ha rilevato il ministro, secondo cui “dobbiamo operare per assicurare la valorizzazione di competenze, occupazione e professionalità che deve essere sostenuta potenziando il concetto di filiera corta nel comparto foresta-legno e sviluppando soluzioni tecnologiche innovative. La sfida da vincere è rappresentata dalla necessità di integrare pienamente le dimensioni economica, ambientale e sociale del sistema produttivo: questo aspetto costituisce una delle priorità dell’attività politica dell’Unione Europea e della nostra azione di Governo”.
Stando ai dati diffusi, la filiera del legno”, dalla gestione del bosco al taglio del legname e sua trasformazione in prodotto finito, vale circa il 2% del Pil e dà lavoro a oltre 450mila addetti. L’intero comparto – viene sottolineato – gioca un ruolo cruciale per raggiungere l’ambizioso obiettivo della riduzione netta di 310 milioni di tonnellate di biossido di carbonio.

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