Ambiente: Cauteruccio (Greenaccord), “necessario il gemellaggio tra generazioni” per ascoltare “il grido della terra”

(Foto: Greenaccord)

“I giovani corrono, ma gli adulti conoscono la strada”. Per questo,  oggi più che mai è “necessario il gemellaggio tra generazioni per dare una smossa ad un sistema elefantiaco che si muove troppo lentamente rispetto al grido della terra”. È iniziata con i saluti del presidente di Greenaccord onlus, Alfonso Cauteruccio, la giornata di studio e corso di formazione per giornalisti, dal titolo “Impresa, creatività giovanile e cura della casa comune”, che si è tenuta ieri, 14 dicembre, all’Hotel Ergife di Roma, organizzata dalla stessa Greenaccord.
“Non si deve partire dalla politica, si deve partire dal basso. La chiave per la costruzione di un’economia green per i giovani e per il nostro futuro è l’economia civile. Abbiamo tutto per cambiare il mondo, ma non esiste una mano invisibile che rimette tutto a posto”: è stato un richiamo alla responsabilità individuale quello di Leonardo Becchetti, docente di Economia politica all’Università Tor Vergata di Roma.
Una responsabilità individuale oggi imprescindibile, perché “l’aumento del carbon fossile sta spingendo l’umanità verso il precipizio”. Ha ripreso la frase di António Guterrez, segretario generale delle Nazioni Unite, l’intervento di Andrea Masullo, direttore scientifico di Greenaccord, fortemente preoccupato perché “il tempo a disposizione è sempre più breve”. E la politica per lo più ha tradito le aspettative. Per questo, “i giovani, basandosi sulla scienza, non credono alla politica – ha detto Masullo -. Il bla, bla, bla di Greta non è soltanto un grido contro i politici, ma è una dimostrazione di speranza, perché i giovani credono che il loro futuro possa essere diverso”.
Con l’intervento di Luca Peyron, docente di teologia della trasformazione digitale dell’Università del Sacro Cuore di Milano, si è capito che le macchine non sono solo annichilimento del lavoro, ancora una volta dipende dall’uso che se ne fa: “La condizione umana è oggi una condizione digitale e l’intelligenza artificiale ne è la tecnologia di frontiera. Una linea rossa ove si combatte una battaglia senza esclusione di colpi per la supremazia geopolitica, per il dominio sui mercati e la sopravvivenza delle imprese. Una linea dove si combatte una non meno cruenta battaglia sulla visione dell’umano e del suo futuro. L’intelligenza artificiale – che intelligente non è e che non esiste in sé – vive delle sue narrazioni e rivela la contraddizione umana di sempre: bene e male, vita e morte, passato e futuro. Ma se è una questione umana, è anche una questione divina. Alla tecnologia dobbiamo chiedere aiuto per raggiungere obiettivi alti”.
Per far comprendere che il cambiamento è davvero possibile, sono state presentate alcune start-up: il “Progetto Oraizen”, “Gart-GardenArt”, “Comet”, “Db Ecosensystem”, “Set bridge finance limited”.
La sessione mattutina è stata coordinata da Christiana Ruggeri, vicepresidente di Greenaccord, e quella pomeridiana da Giuseppe Milano, segretario generale di Greenaccord.

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