Papa Francesco: ad artisti concerto Natale, “nel presepe vicinanza, compassione e tenerezza”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il Natale ci invita a fissare lo sguardo sull’evento che ha portato nel mondo la tenerezza di Dio – una parola che sottolineo, tenerezza, ci manca tanto – e così ha suscitato e continua a suscitare gioia e speranza. Tenerezza, gioia, speranza: sentimenti e atteggiamenti che anche voi artisti sapete ravvivare e diffondere con i vostri talenti”. Lo ha detto Papa Francesco ai Promotori, gli Organizzatori e gli Artisti del Concerto di Natale in Vaticano, promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, ricevuti stamani in udienza. Il ricavato sarà devoluto a favore della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes e della Fondazione Salesiana Missioni Don Bosco. “La tenerezza nasce dall’amore, è come il linguaggio dall’amore – ha sottolineato il Pontefice -. Il gesto dell’amore è il più semplice”. Indicando il presepe, il Papa ha poi evidenziato come lì si veda “l’amore di una madre che abbraccia il bimbo appena nato, l’amore di un padre che custodisce e difende la propria famiglia”. “Vediamo pastori che si commuovono davanti a un neonato, angeli che fanno festa per la venuta del Signore. Tutto è permeato dal senso di stupore e di amore che porta alla tenerezza”. Nelle sue parole, dunque, la consapevolezza che “il linguaggio di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza”. “Le tre cose insieme. San Francesco d’Assisi, con il suo presepe vivente a Greccio, volle rappresentare quanto era accaduto nella grotta di Betlemme, perché lo si potesse contemplare e adorare. Il Poverello era colmo di una tenerezza che lo portava alla commozione pensando alla povertà in cui il Figlio di Dio era nato. E proprio l’amore che traspare in questa scena genera gioia”.

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