Iraq: Upp e Icssi, petizione a istituzioni italiane ed europee per il pieno rispetto delle libertà politiche nelle elezioni

Baghdad

Un dossier di approfondimento e una petizione affinché le istituzioni italiane ed europee premano per il pieno rispetto delle libertà politiche, in particolare dei giovani e delle giovani, senza le quali ogni processo elettorale sarebbe inficiato: è l’iniziativa lanciata dalla ong Un ponte per (Upp) e dall’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (Icssi) – piattaforma di solidarietà internazionale con la società civile irachena – a pochi giorni dal voto per il rinnovo del Parlamento in Iraq (10 ottobre). Dopo la liberazione da Daesh (Isis) sin dall’ottobre 2019, spiegano i promotori, “l’Iraq è stato attraversato da un profondo risveglio politico, portato nelle piazze dalle proteste dei giovani e delle donne. Le elezioni anticipate del prossimo 10 ottobre sono state convocate proprio in risposta alle richieste di tale movimento ‘Thawra Tishreen’ (rivoluzione di ottobre), ma il processo elettorale è stato guidato dalle forze tradizionali e caratterizzato dalla continua intimidazione delle milizie nei confronti di attivisti e attiviste e delle nuove forze di opposizione. Dall’inizio delle proteste sono stati uccise oltre 600 persone tra manifestanti, giornalisti ed attivisti, 20mila sono stati i feriti, molti altri sono scomparsi e i dati sono in continuo aggiornamento”. Tale condizione, secondo Upp e Icssi, “ha generato una reazione di boicottaggio di massa, che lascerà la sua impronta sui risultati elettorali, rischiando di avvantaggiare le forze più settarie. Infatti, ampie fasce della popolazione si stanno orientando verso l’astensione di protesta, guidate da una profonda sfiducia nel sistema istituzionale. Alcuni partiti – tra cui quelli emersi dalle proteste – hanno invece scelto una strategia di boicottaggio politico, accusando le iniquità del sistema, le violenze e le intimidazioni cui sono sottoposti i loro candidati”. A fronte di tali violazioni delle libertà politiche, Upp e Icssi hanno prodotto un dossier che “ricostruisce sinteticamente l’origine e l’evoluzione delle elezioni e lo sviluppo della contestazione al processo elettorale da parte della società civile irachena. Centinaia di organizzazioni si sono mobilitate strutturando ampie reti di monitoraggio elettorale, impegnato a rilevare le violazioni dei principi democratici. Svantaggiate sul piano istituzionale e poco considerate a livello internazionale, tali reti costituiscono invece una risorsa dal basso, ramificata anche nelle zone remote del territorio iracheno”.

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