Incontro Sant’Egidio: cerimonia di apertura. Patriarca Bartolomeo, “un nuovo inizio non potrà che essere insieme”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Possiamo ritornare alla vita del mondo precedente come nulla fosse successo?”. “La nostra risposta a questo interrogativo è una sola: il mondo di prima non c’è più e abbiamo nelle nostre mani la possibilità di costruire un nuovo inizio, un nuovo inizio che non potrà che essere insieme”. Lo ha detto questo pomeriggio il patriarca ecumenico Bartolomeo, prendendo la parola alla cerimonia di apertura a Roma dell’Incontro internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio che domani alla preghiera per la pace al Colosseo vedrà anche la partecipazione di Papa Francesco. Rivolgendosi agli “uomini di fede, politici, economisti, filosofi e sociologi, ecologisti, scienziati, uomini e donne di buona volontà”, il patriarca indica tre “principi” da seguire per il futuro. “Ricominciamo con l’affermare ciò che la pandemia ha reso più evidente: la appartenenza all’unica famiglia umana di tutti i popoli della terra e l’attenzione per la creazione”. “È pertanto indispensabile che tutti assieme riconosciamo, a tutti i livelli, non solo il concetto di diritti umani, ma la appartenenza all’unica umanità, con tutte le sue specificità, culture e identità. Un inizio post pandemico non può prescindere da questo assioma, che abolisce ogni concetto di diversità e favorisce il riconoscersi come unica famiglia”. L’altro principio è l’importanza di conoscere “l’identità dell’altro”, porsi in suo ascolto, “non per omogeneizzarlo ad una unica identità globale, ma per ‘comprendere’ la sua specificità”. Infine, ed è la terza indicazione, “il rispetto reciproco”. “Rispettare e rispettarsi, dialogare e ascoltarsi rende attuabili i principi di cui sopra. Superare i fondamentalismi religiosi, i nazionalismi assoluti, affermare la giustizia giusta ad ogni livello della società degli uomini, creare momenti di arricchimento culturale reciproco”. “Dopo questa pandemia si pone anche a noi la stessa domanda”, conclude il patriarca ortodosso. “Vogliamo conoscerci, comprenderci e rispettarci per dare una nuova possibilità ai popoli del mondo di vivere con giustizia e in pace, salvaguardando la creazione e tutto ciò che ne consegue? Se non lo faremo, le conseguenze saranno peggiori del mondo che abbiamo lasciato”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo