Diritti umani: esperti Onu a governo e imprese italiane, “porre fine allo sfruttamento dei lavoratori migranti”

Gli esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani hanno esortato oggi il governo italiano e le imprese italiane a “intraprendere azioni decisive per porre fine allo sfruttamento dei lavoratori migranti stranieri e affrontare il loro status giuridico precario”. Al termine di una visita ufficiale di 10 giorni in Italia, il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani ha messo in luce “gravi e persistenti abusi dei diritti umani in relazione alle attività delle imprese in Italia. Tali abusi includono condizioni di lavoro e di vita disumane per migliaia di lavoratori migranti, gravi problemi di salute e sicurezza sul lavoro e inquinamento ambientale che mette in pericolo la salute pubblica”. “I lavoratori migranti, compresi quelli provenienti da Paesi africani e asiatici, che lavorano in settori come l’agricoltura, l’abbigliamento e la logistica, sono intrappolati in un circolo vizioso di sfruttamento, schiavitù per debiti e abusi dei diritti umani che deve essere spezzato”, ha dichiarato Surya Deva, presidente del Gruppo di lavoro, istituito dal Consiglio Onu dei diritti umani nel giugno 2011. Il Gruppo di lavoro ha accolto con favore gli sforzi del governo italiano per smantellare il “caporalato”, ma ha anche constatato che “molti lavoratori che vivono in condizioni disumane non intravedono alcun cambiamento positivo nella loro vita”. Le autorità governative, le imprese e i sindacati dovrebbero “garantire che nessuno, compresi produttori e rivenditori, tragga vantaggio dallo sfruttamento della manodopera a basso costo”. Il Gruppo di lavoro ha accolto con favore le misure adottate del governo italiano per rafforzare il quadro giuridico e politico in quest’ambito ma raccomanda “di attuare meglio le leggi e imporre sanzioni sufficienti a dissuadere le imprese dal perpetrare abusi”. Gli esperti hanno visitato Roma, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Lombardia e Toscana e comunità che vivono in aree industrializzate come Avellino, Taranto e la Val d’Agri, dove è stato segnalato “il mancato rispetto dei diritti alla salute e ad un ambiente pulito”. La visita coincide con il vertice dei leader del G20 che si terrà a Roma il 30-31 ottobre 2021. “Si tratta di una preziosa opportunità per il governo italiano di dimostrare la sua leadership traducendo i suoi impegni nella pratica”, ha concluso Deva. Il Gruppo di lavoro presenterà un rapporto conclusivo al Consiglio dei diritti umani a Ginevra nel giugno 2022.

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