Papa Francesco: udienza, “ancora oggi i fondamentalisti criticano ogni novità, la storia si ripete sempre”

foto SIR/Marco Calvarese

“Siete addormentati, eh? Buongiorno!”. È l’inizio scherzoso, a braccio, della catechesi di Papa Francesco, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata ancora una volta al tema della libertà cristiana. “Siamo liberi perché siamo stati liberati, liberati per grazia, non per pagamento”, ha ribadito Francesco: “Liberati dall’amore, che diventa la legge somma e nuova della vita cristiana. Noi siamo liberati perché siamo stati liberati gratuitamente: questo è il punto chiave”. “Questa novità di vita ci apra ad accogliere ogni popolo e cultura e nello stesso tempo apra ogni popolo e cultura a una libertà più grande”, ha spiegato il Papa: “San Paolo infatti dice che per chi aderisce a Cristo non conta più essere giudeo o pagano. Conta solo la fede che si rende operosa per mezzo della carità. Credere che siamo stati liberati. Credere che Gesù Cristo ci ha liberati in questa fede operosa per la carità”. “I detrattori di Paolo, questi fondamentalisti che erano arrivati là – ha fatto notare Francesco – lo attaccavano per questa novità, sostenendo che egli avesse preso questa posizione per opportunismo pastorale, cioè per piacere a tutti, minimizzando le esigenze ricevute dalla sua più stretta tradizione religiosa”. “Lo stesso discorso dei fondamentalisti oggi”, ha commentato il Papa a braccio: “la storia si ripete sempre”. “Come si vede, la critica nei confronti di ogni novità evangelica non è solo dei nostri giorni, ma ha una lunga storia alle spalle, si ripete”, ha sottolineato il Papa: “Paolo, comunque, non rimane in silenzio. Risponde con coraggio, con parresia, e dice: ‘È forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!’. Fa vedere, Paolo, la libertà che è in questo”.

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