Migranti: don Ciotti (Libera), “le leggi vanno rispettate, ma non si disperda il prezioso patrimonio sociale e culturale rappresentato dall’esperienza di Riace”

“Occorre equilibrio e misura. Ero con Mimmo Lucano a Riace nel 2004, quando iniziò la sua straordinaria esperienza di sindaco, ho continuato idealmente a esserlo anche durante le vicende giudiziarie, culminate con la condanna a 13 anni di carcere: sentenza pesantissima di cui attendiamo di conoscere le motivazioni”. Lo ha dichiarato don Luigi Ciotti , presidente Libera e Gruppo Abele, per il quale “le leggi – non si discute – vanno rispettate, ma viene da chiedersi di quali reati possa essersi macchiato Mimmo per meritare una simile condanna. Se le violazioni sono state commesse per facilitare l’accoglienza, senza tornaconti personali, sarebbe forse il caso di usare un minimo di riguardo”. Secondo il sacerdote, “si ripropone qui il contrasto che sin dai tempi antichi – valga su tutti l’esempio di Antigone – si è prodotto a volte tra le leggi dei codici e le leggi della coscienza”. Don Ciotti si augura che “al netto degli incidenti giudiziari non si disperda il prezioso patrimonio sociale e culturale rappresentato dall’esperienza di Riace. Modello pionieristico di un’accoglienza capace di conciliare dignità, lavoro e sicurezza a beneficio di tutta la comunità”.

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