Diocesi: Grosseto, 25 anni di sacerdozio per il vicario generale, don Paolo Gentili. A Toscana Oggi, “la famiglia mi ha insegnato la concretezza del Vangelo”

Don Paolo Gentili, vicario generale della diocesi di Grosseto, domani raggiunge il traguardo di 25 anni di sacerdozio. Don Gentili  ha ricordato l’anniversario il 19 giugno scorso al monastero di Siloe, in occasione della giornata di ritiro dei sacerdoti, ricorda una nota diffusa oggi dalla diocesi. Durante la messa il vescovo Rodolfo Cetoloni, a nome di tutto il presbiterio, gli ha donato un Crocifisso in ottone e vetri smaltati. Nato nel Frusinate nel 1964, a due anni arriva in Maremma con la famiglia. Il babbo, Vincenzo, è stato per molti anni preside dell’Istituto agrario di Grosseto. Dopo alcuni anni, la famiglia si trasferisce a Marina. Nel 1988 l’ingresso nel Seminario romano maggiore. A Roma frequenta l’Università Gregoriana, fino al baccalaureato in Sacra Teologia. Nel 1993 l’allora vescovo di Grosseto Angelo Scola decide di riaprire il piccolo Seminario presso Palazzo Gigli; don Paolo vi torna e compie l’ultimo tratto di studi presso l’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Viene ordinato dal vescovo Scola nella cattedrale di San Lorenzo il 24 giugno 1995. Dopo l’ordinazione sacerdotale è vice parroco a San Giuseppe, successivamente parroco a Roselle. Alle responsabilità parrocchiali affianca  il servizio nella pastorale giovanile e nella pastorale familiare e nel 2009 la Cei lo chiama a Roma come responsabile dell’Ufficio nazionale per la famiglia, dove rimane per 10 anni. Nell’autunno scorso il rientro in diocesi, dove il vescovo Cetoloni gli chiede di assumere il servizio di vicario generale. “Un respiro profondo e bello di Chiesa”. Così don Gentili definisce i 10 anni trascorsi alla Cei in un’intervista al settimanale diocesano Toscana Oggi. “Certamente – prosegue – la vita familiare è stata per me una scuola. Mi ha insegnato la concretezza di un Vangelo vissuto nella carne viva del quotidiano, davanti all’ultima bolletta da pagare o al figlio che si ammala o all’anziano da accudire. La famiglia porta il Vangelo vivo, non standardizzato, ma originale come originale è ogni coppia e ogni nucleo familiare”.

 

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