Coronavirus Covid-19: Unicef, a rischio il futuro di 600 milioni di bambini in Asia del Sud

Nell’Asia del Sud le vite di circa 459mila  bambini e madri sono a rischio nei prossimi 6 mesi perché vaccinazioni, nutrizione e altri servizi sanitari essenziali sono stati gravemente danneggiati. L’insicurezza alimentare è in crescita: in Sri Lanka il 30% delle famiglie ha ridotto il consumo di cibo. In Bangladesh, alcune tra le famiglie più povere non possono permettersi 3 pasti al giorno; nell’intera regione 7,7 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta grave. Più di 430 milioni di bambini hanno dovuto ricorrere all’apprendimento da remoto; le linee telefoniche di sostegno stanno riportando una crescita di chiamate da bambini che subiscono violenza e abusi durante il confinamento a casa. A lanciare l’allarme è l’Unicef  in un nuovo rapporto diffuso oggi. La pandemia di Covid-19, spiega l’organizzazione, “sta distruggendo decenni di progressi in ambito sanitario, scolastico e in altri settori per bambini in Asia del Sud”. Le proiezioni mostrano che nei prossimi 6 mesi 120 milioni di bambini in più potrebbero cadere in povertà e insicurezza alimentare, aggiungendosi a circa 240 milioni di bambini già in povertà. Per Jean Gough, direttore regionale Unicef Asia del Sud, “senza azioni immediate, il Covid-19 potrebbe distruggere le speranze e il futuro di una generazione intera”.
Urgente, quindi, dotare operatori sanitari di dispositivi di protezione individuale per consentire di svolgere il proprio lavoro in sicurezza; ampliare soluzioni a basso contenuto tecnologico per l’apprendimento a casa; rispondere al grande bisogno di acqua e servizi igienico-sanitari nelle scuole e nelle strutture di assistenza sanitaria; lavorare con i leader religiosi per rispondere ai discorsi d’odio che la pandemia sta facendo aumentare. Da inizio giugno, Unicef  ha raggiunto 356.820 persone, compresi bambini, con supporto psicosociale e per la salute mentale; 10,6 milioni di persone con servizi essenziali per l’acqua e igienico-sanitari; 7,3 milioni di donne e bambini con vaccinazioni, assistenza pre- e post-parto, cure per l’Hiv e servizi per la violenza di genere.

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