Coronavirus Covid-19: mons. Paglia (Pav) a Celam, “ripensare intero orizzonte sanità. Accesso universale a cure e ricerca responsabile”

Si è tenuto oggi un incontro virtuale tra Pontificia Accademia per la vita, Dicastero per lo sviluppo umano integrale e rappresentanti delle Conferenze episcopali dell’America latina (Colombia, America Centrale, Cuba e Messico). Al centro dell’incontro il documento della Pav “Pandemia e fraternità universale”. Siamo interessati, hanno spiegato del Celam, a “un dialogo sui temi di salute e sul bene comune e questo è un primo passo per salvare vite umane: la salute come bene pubblico”.
Il presidente della Pav, mons. Vincenzo Paglia, ha presentato il lavoro svolto richiamando la suddetta Nota dello scorso 30 marzo. Nei prossimi giorni, ha annunciato, uscirà un secondo documento sulla salute pubblica, “L’Humana communitas nell’era della pandemia: riflessioni sulla rinascita della vita”. La Pav sta inoltre lavorando a un testo sugli anziani, “le vittime più numerose della pandemia”, ha aggiunto Paglia richiamando l’affermazione di Papa Francesco: “Non siamo in un’epoca di cambiamento, ma di cambiamento d’epoca. Non c’è dubbio che deve essere ripensato l’intero orizzonte della sanità sia a livello regionale che internazionale”. Anzitutto occorre garantire “accesso universale alle migliori opportunità di prevenzione, diagnosi e trattamento, che non deve essere riservato solo a pochi fortunati. La distribuzione di un vaccino, non appena sarà disponibile”, sarà “un importante banco di prova”. Quindi, ha proseguito il presidente Pav, è necessaria una “definizione di ricerca scientifica responsabile. La posta in gioco è complessa e riguarda diversi ambiti, dalla integrità della ricerca scientifica alla sua libertà rispetto alle questioni relative al profitto economico”.
Gianni Tognoni, sociologo, ha messo in evidenza le risposte frammentate dei governi e degli scienziati di fronte alla crisi; mons. Hector Fabio Henao (Caritas Colombia) ha sottolineato la gravità della crisi ambientale in atto e l’impatto sulla salute; mons. Carlos Garfias (Messico) ha insistito sulla solidarietà e sulle risposte che la Chiesa può fornire a popolazioni smarrite. Generare speranza e risposte concrete sono le indicazioni di mons. Alfonso Miranda (Messico) di fronte alla crisi lavorativa e sociale provocata dalla pandemia. Dalla Colombia mons. Elkin Alvarez ha sottolineato la grave “disarticolazione delle istituzioni” e la mancanza di risposte di fronte ai bisogni delle popolazioni. Alla Pav è stato chiesto di accompagnare la riflessione della Chiesa in America Latina per fare in modo che la Chiesa stessa sia capace di generare speranza e solidarietà.

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