Naufragio nel Mediterraneo: Unicef, “basta morti di bambini in mare. Ue garantisca vie di accesso sicure”

“A pochi km dalle nostre coste si è consumata ieri l’ennesima tragedia del mare che ha visto purtroppo morire ancora una volta, davanti ai nostri occhi e a poche settimane da un altro naufragio, un bimbo di soli 6 mesi”: lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia. “È una notizia che ci lascia sgomenti – prosegue -. Ad una settimana dalla Giornata mondiale dell’infanzia, che celebra la ratifica della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza da parte di quasi tutti i Paesi del mondo, oggi sempre di più ribadiamo la necessità di garantire il diritto alla protezione e alla vita di ogni bambina e bambino senza alcune distinzioni e in qualsiasi luogo essi si trovino”. “Non vogliamo più essere testimoni delle morti di bambine e bambini in mare – sottolinea -. È fondamentale e urgente che l’Europa si impegni stabilmente a garantire vie di accesso sicure dalle aree di crisi o di transito, per evitare così che decine di migliaia di bambini, donne e uomini vivano con l’incubo della traversata, i ricatti dei trafficanti subendo violenze e abusi, mettendo a rischio la propria vita e quella dei propri figli fino a vederla svanire tra le onde del Mediterraneo”. L’Unicef è a fianco dei governi per “garantire soluzioni concrete ad una situazione che non è più rinviabile. Chiediamo alle istituzioni uno sforzo sulle operazioni di ricerca e soccorso e di prevedere sicuri meccanismi di sbarco”.

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