Migranti: Interlife, “proporre alternative alla migrazione in Nord Africa” come i Toolkit per lo start-up di micro-imprese a conduzione familiare

Almeno 2.066 le persone migranti morte quest’anno lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, senza contare le vittime dei tanti naufragi fantasma, di cui non si ha notizia. Interlife, organizzazione di cooperazione internazionale che dal 2008 opera in Africa e Asia per contribuire a ridurre la povertà e promuovere sicurezza alimentare, risponde all’appello di Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) in seguito all’emergenza umanitaria in corso a Lampedusa di “fare il possibile per migliorare le condizioni di vita dei migranti in Nord Africa” affinché possano diminuire le partenze dal continente africano per l’Italia. “Da anni come Interlife siamo impegnati nel proporre, a chi desidera restare nel proprio Paese, un’alternativa alla migrazione, tutti gli altri hanno il diritto di partire e di poterlo fare in sicurezza. Abbiamo ideato un modello di sviluppo concreto e rivoluzionario per creare opportunità di lavoro in contesti di estrema povertà e vulnerabilità e offrire alle popolazioni una soluzione alternativa alla partenza: i Toolkit Interlife”, dichiara Giorgia Gambini, presidente di Interlife. “Ad oggi abbiamo cambiato e salvato la vita di oltre 30 mila persone estremamente vulnerabili. Il nostro è un modello che non si limita a inviare un aiuto economico, ma che mette nelle mani di chi vive in condizioni di povertà strumenti concreti per costruire per sé e per la propria famiglia un progetto di vita e avviare un circolo virtuoso nella propria comunità”. Il Toolkit Interlife è uno strumento per lo start-up di micro-imprese a conduzione familiare, in contesti rurali e urbani caratterizzati da estrema povertà, in grado di generare reddito regolare. Forniscono formazione, attrezzature, materie prime, competenze professionali – in coltivazione, allevamento e commercializzazione di prodotti – e tutto il supporto per avviare un’attività in grado di sostenere i beneficiari e le proprie famiglie, innescando un effetto a catena solidale per tutta la comunità. La caratteristica principale del Toolkit Interlife consiste infatti nella sua replicabilità e nell’effetto moltiplicativo dell’investimento iniziale: dopo aver avviato la propria impresa, il beneficiario si impegna a confezionare con prodotti ed entrate derivanti dal proprio lavoro un nuovo Toolkit e a donarlo a sua volta a un’altra persona in difficoltà, affinché riceva le stesse opportunità, competenze e tutto l’occorrente per avviare la propria impresa e migliorare la propria vita.

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