Inizio anno scolastico: mons. Fanelli (Melfi) agli studenti, “non rimanete mai in superficie. Appassionatevi alla vita, allo studio e alla ricerca della verità”

“Siate generosi e coraggiosi! Non arrendetevi di fronte alle prime difficoltà di un pensiero complesso. Non rimanete mai, per nessuna ragione al mondo, in superficie. Appassionatevi alla vita, allo studio e alla ricerca della verità”. È l’esortazione che il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, mons. Ciro Fanelli, rivolge agli studenti in un messaggio diffuso in occasione del ritorno in classe per un nuovo anno scolastico.
Il presule condivide due domande: la prima “riguarda il nostro essere credenti o non credenti: siamo o non siamo consapevoli che chi si affida a Gesù e/o al suo messaggio stravince, in ogni caso, sul non senso apparente delle cose, sulle grettezze della vita, sugli sgambetti dei più furbi, sull’arroganza dei forti, anche al di là dell’insuccesso momentaneo?”; la seconda, invece, “è più complicata da fare, perché concerne la nostra natura di essere persone ‘pensanti’: siamo pronti ad approfondire, senza filtri, anche nel dialogo con tutte le discipline che studieremo a scuola, la persona e il messaggio di Gesù Cristo, a chiarirli, a lasciarci interrogare e poi, dopo aver riflettuto e fatto un buon discernimento, a lasciarci raggiungere dal ‘nuovo’ e dal ‘bello’ che solo Gesù nel Vangelo ha dato e può ancora dare all’umanità?”. “La scuola, gli insegnamenti, le attività didattiche – osserva mons. Fanelli – sono un’occasione assai importante, quasi irripetibile, per mettersi di fronte a queste due domande e provare, anche con l’aiuto dei docenti ed eventualmente dei propri educatori parrocchiali, ad iniziare un percorso di confronto”. “Mentre desidero far giungere il mio grazie ai dirigenti scolastici, ai docenti e al personale scolastico di ogni ordine e grado – aggiunge il vescovo –, mi permetto anche di assegnare ai vostri docenti un compito di riflessione, facendo leva su uno dei passaggi che più mi hanno colpito del documento finale pre-sinodale elaborato in occasione del Sinodo dei giovani fortemente voluto da Papa Francesco”. In particolare, il documento segnala che “i giovani sono alla ricerca di compagni di cammino e di essere accolti da uomini e donne fedeli, che esprimano la verità permettendo loro di articolare la propria concezione della fede e della loro vocazione”. “In questa prospettiva, a noi adulti è chiesto soprattutto uno sforzo significativo di testimonianza”, ammonisce mons. Fanelli: “È una testimonianza fatta nella concretezza, nell’ambito dei contesti in cui si vive e si lavora. I giovani – spiega – hanno bisogno di testimoni credibili, che amano ciò che fanno perché credono che con il proprio lavoro si possa incidere in meglio sulle realtà, anche quelle più desolate e difficili. I tristissimi fatti di cronaca di questi ultimi giorni ci insegnano quanto sia importante essere presenti in tal modo nella vita dei giovani”. Il vescovo conclude annunciando che in occasione della visita pastorale incontrerà gli studenti “in ogni Comune della nostra diocesi per condividere con tutti la certezza che amicizia e fratellanza sono le due ali per volare sempre in alto”.

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