Il Ponte d’Oro: diamanti, cobalto, coltan, l’“Oro che non luccica” spiegato ai bambini

Tutto ciò che luccica, in genere, è prezioso. Ma in alcuni Paesi del mondo, soprattutto in Africa, i diamanti, l’oro e gli altri metalli e minerali rari – pur avendo molto valore – sono una maledizione per le popolazioni locali. Perché? Lo spiega a misura di bambino il numero di maggio de “Il Ponte d’Oro”, mensile per ragazzi edito dalla Fondazione Missio. Sin dallo slogan di copertina, “Oro che non luccica”, si intuisce che non tutto ciò che ha un alto valore monetario può essere considerato una ricchezza: sembra un paradosso, ma purtroppo è realtà. Le pagine del dossier spiegano che l’oro, i diamanti, il cobalto (indispensabile, per esempio, nel costruire le batterie di auto elettriche) o il coltan (che si trova in tutti i telefonini e in ciò che funziona grazie all’elettronica) sono risorse naturali preziose, sì, ma chiamate “insanguinate” o “clandestine”: per la loro estrazione, infatti, vengono perpetrate ingiustizie su migliaia e migliaia di persone, sfruttando spesso manodopera di bambini e ragazzi; e il commercio di queste risorse diventa illegale, tanto che con i profitti ricavati dalla vendita, vengono comprate armi, si arricchiscono i potenti a discapito di intere popolazioni, si finanziano guerre.
L’editoriale richiama l’attenzione sul 180° anniversario dell’Opera della Santa Infanzia, conosciuta come Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria: nata il 19 maggio 1843 in Francia per intuizione di monsignor Charles de Forbin-Janson, vescovo di Nancy, oggi è presente in oltre 100 nazioni del mondo ed ha un motto: “I bambini pregano per i bambini, i bambini evangelizzano i bambini, i bambini aiutano i bambini di tutto il mondo”.
Il giro del mondo che ogni numero della rivista assicura, questa volta conduce in Ucraina con Veronika e i suoi gatti sopravvissuti alla guerra, in Siria e in Turchia dove milioni di bambini sono senza casa a causa del devastante terremoto del febbraio scorso, nella Foresta Amazzonica del Perù tra gli alunni del Collegio di Santa Clotilde.
Grazie al racconto di padre Vittorio Farronato, missionario comboniano in Repubblica democratica del Congo, ci si immerge nella vita quotidiana dei bambini di Yanonge, un villaggio sulle sponde del grande fiume Congo.

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