Editoria: Rogate Ergo, nel numero di maggio un focus sulla comunicazione nella Chiesa

(Ph. Sir)

La soggettività della coscienza contro l’individualismo esasperato è la chiave di lettura con cui il numero di maggio della rivista Rogate ergo si accosta al messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. “Nella comunicazione parlare col cuore, come chiede Francesco, diventa istanza per un grande lavorio interiore: chi sono io?”, scrive nell’editoriale Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali. E’ anche questo l’aspetto più evidente che si coglie dalla predicazione di Gesù. Il biblista don Giuseppe De Virgilio scrive: “La parola di Gesù si colloca nel vivo delle relazioni sociali e lavorative, il suo insegnamento accende il cuore dei discepoli e si trasforma in testimonianza di vita e di luce”.
Considerando come l’accesso ai mezzi di comunicazione è distribuito, a livelllo globale, la rivista indaga sul modo di comunicare della Chiesa, in particolare dei sacerdoti, sottolineando il ruolo di una comunicazione ricca di relazioni. Per don Michele Garini, sacerdote della diocesi di Mantova e autore del libro ‘Preti don’, la presenza cristiana nei media oggi è massiccia a tutti i livelli: dal prete che cura i propri profili, alle pagine delle parrocchie, dei gruppi, fimo ai canali ufficiali delle diocesi e dalla Santa Sede, ma spesso da una posizione di retroguardia. “L’impressione – scrive – è quella di trovarci sempre un passo indietro, costretti ad inseguire trend e dinamiche che nascono altrove, lontano anni luce dai nostri vissuti personali ed ecclesiali”. Prospettive di sviluppo nel modo di comunicare della Chiesa emergono da esperienze cristiane basate sulla convinzione che una persona comunica in modo pieno solo quando si dona, come sostiene in un’intervista il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.

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