Diocesi: Caritas Bolzano-Bressanone, nel 2022 aggravata la povertà e aumentate le richieste di aiuto

L’aumento vertiginoso del costo dell’energia, dei generi alimentari e degli affitti, così come gli effetti della guerra in Ucraina hanno profondamente segnato l’Alto Adige. Nel 2022, in alcuni servizi della Caritas, si sono rivolte persone in proporzioni mai raggiunte prime: “Abbiamo ricevuto diverse richieste anche da parte di persone che in precedenza avevano un buon tenore di vita, ma che all’improvviso si sono trovate in difficoltà”, afferma la direttrice della Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone, Beatrix Mairhofer, facendo un bilancio del lavoro svolto dalla Caritas nel 2022, anno in cui, in agosto, è diventata la prima donna a dirigere questa istituzione diocesana.
“Durante questo periodo ho conosciuto molte persone, e sono entrata in contatto anche con molti bisogni, preoccupazioni e talvolta anche sofferenze, in proporzioni che prima non conoscevo o addirittura credevo lontane dalla nostra realtà. Nei vari servizi gestiti dalla Caritas ho incontrato spesso un ‘altro Alto Adige’, che all’esterno viene poco percepito o del tutto ignorato”, racconta Mairhofer. “Purtroppo, nel 2022 abbiamo visto crescere il bisogno emotivo nella stessa misura di quello materiale, al quale è spesso direttamente collegato”.
Per esempio, è aumentato notevolmente il numero di persone che hanno ricevuto sostegno alla Consulenza psicosociale della Caritas a Silandro, dove colpisce il dato in aumento degli over 60 fra le richieste di aiuto. Sono state registrate presenze record anche alla Distribuzione pasti Santa Chiara di Bolzano (con picchi giornalieri di oltre 300 persone) e ai servizi di consulenza per profughi o per persone con background migratorio. In questi servizi si è rilevato un maggior numero di donne rispetto al passato, fenomeno in parte dovuto allo scoppio della guerra in Ucraina, che ha spinto soprattutto donne con minori a cercare protezione qui in Alto Adige.
Al Centro d’ascolto e alla Consulenza debiti della Caritas, invece, si è rivolto un numero significativamente maggiore di persone che pur avendo un reddito, non riescono ad arrivare a fine mese. E lo stesso vale anche per le strutture per persone senza tetto e senza dimora, che hanno accolto un maggior numero di lavoratori e lavoratrici che non riescono a trovare un alloggio adeguato al proprio stipendio.
Ci sono, poi, le conseguenze dei cambiamenti climatici. In molti Paesi dell’Africa orientale, ad esempio, siccità prolungate e inondazioni improvvise hanno provocato un aumento di fame e malnutrizione, richiedendo ulteriori interventi umanitari d’emergenza. Un impegno simile è stato speso anche in Ucraina e nei territori limitrofi.
Ci sono anche alcune buone notizie: nel 2022 si sono iscritti alla Caritas oltre 295 nuovi volontari e volontarie; e anche la disponibilità alle donazioni è stata molto elevata: oltre 9.400 donatori e donatrici hanno sostenuto il lavoro della Caritas destinando più di 650.000 euro per rispondere ai bisogni interni dell’Alto Adige e oltre 2,95 milioni di euro per progetti di sostegno all’estero, tra cui ben 1,75 milioni di euro solo per l’Ucraina (l’anno precedente il totale delle donazioni era stato di 2,1 milioni di euro).

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