Terrorismo: 50° della strage alla Questura di Milano. Mattarella, “attacco allo Stato e ricatto alle forze democratiche vennero sconfitti”

“Cinquant’anni or sono una bomba lanciata sulla folla, davanti all’ingresso della Questura di Milano, in occasione della cerimonia in ricordo del commissario Luigi Calabresi, spezzò la vita di quattro persone inermi, gettò nel dolore i loro familiari, ferì numerosi cittadini intervenuti”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il 50° anniversario della Strage alla Questura di Milano.
“L’intento era quello di colpire il Ministro dell’Interno, Mariano Rumor, presente in Questura fino a pochi minuti prima che l’ordigno esplodesse”, ricorda il capo dello Stato, sottolineando che “il piano mirava ad uccidere l’esponente politico che, di fronte alle minacce eversive e al clima di terrore, si era opposto a ogni forma di sospensione delle garanzie democratiche e aveva proceduto con fermezza a promuovere lo scioglimento dell’organizzazione neofascista Ordine Nuovo”. “Fu un’ulteriore, tragica, tappa di quella strategia eversiva che aveva avuto inizio proprio a Milano con la strage di Piazza Fontana e, per anni, continuò a spargere sangue innocente con l’obiettivo di destabilizzare la nostra giovane democrazia”, prosegue Mattarella. “In questo cinquantesimo anniversario il primo commosso pensiero va alle vittime e a quanti furono costretti a portare il peso, così gravoso, di lutti e sofferenze”.
“La storia della Repubblica, anche da queste lacerazioni, ha tratto ragioni di un sempre più saldo legame con i principi sanciti dalla Costituzione”, osserva il presidente, evidenziando che “l’autore materiale dell’attentato, Gianfranco Bertoli, venne subito assicurato alla giustizia. Accertata la matrice dell’attentato, i risultati ottenuti nelle indagini e nei processi non hanno consentito di rimuovere le ombre che parzialmente hanno coperto i mandanti neofascisti e le azioni di depistaggio di apparati infedeli”. “L’attacco allo Stato e il ricatto alle forze democratiche vennero sconfitti e non ebbe successo il tentativo di svolta autoritaria”, rileva Mattarella, rimarcando come si sia trattato di “una linea che ha caratterizzato il percorso della nostra democrazia negli anni difficili segnati da azioni terroristiche di segno opposto, contribuendo a renderla più forte”.

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