Diocesi: Perugia, compie un anno la chiesa dedicata a Giovanni Paolo II. Mons. Maffeis, “testimonia il primato di Dio”

La comunità delle parrocchie di Prepo, Ponte della Pietra e San Faustino di Perugia, riunite nell’unità pastorale “San Giovanni Paolo II”, hanno celebrato, nei giorni scorsi, il primo anniversario della dedicazione della chiesa che porta il nome del Papa polacco. Era il 15 maggio 2022 quando il card. Gualtiero Bassetti scelse la dedicazione di questa chiesa come ultimo atto solenne del suo episcopato perugino-pievese.
I fedeli, convocati dai parroci don Fabrizio Crocioni e don Antonio Paoletti, si sono ritrovati per un triduo di ringraziamento iniziato il 13 maggio con una serata di “Parole e musica”. Fulcro di questo incontro è stata la “testimonianza inedita” di mons. Vittorio Gepponi, che ha restituito un profilo vivido e attuale del Pontefice santo. Il sacerdote, durante gli anni nei quali ha prestato servizio alla Segreteria di Stato, ha avuto modo di conoscere da vicino il pontefice e ne ha voluto ripercorrere alcuni tratti. Ha destato particolare stupore nei presenti il venire a conoscenza, come nel momento della morte di Giovanni Paolo, moltissime persone si siano convertite. Mons. Gepponi, che ha lavorato alla postulazione del Papa, ha letto alcune di queste testimonianze intervallate da canti scelti fra quelli più significativi del pontificato di San Giovanni Paolo II. È stato proiettato anche un video-raccolta di foto della visita del Papa a Perugia il 26 ottobre 1986, della quale sono state fatte ascoltare le parole pronunciate in Piazza IV Novembre rivolte ai giovani. Non potevano mancare al primo anniversario lo sport e le attività oratoriali. Domenica scorsa in tanti si sono ritrovati sul campo di calcetto per il “Torneo San Giovanni Paolo II”, organizzato dal laboratorio sport dell’oratorio San Giovanni Paolo II e terminato con una apericena organizzata dal laboratorio famiglie del “GP2”.
Culmine delle celebrazioni, lunedì 15 maggio, è stata l’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis, che ha rivolto parole dense di affetto alla comunità. “La luce della prima candela di questo primo compleanno è data da una comunità viva, che spezza il pane della fraternità a partire dai sacerdoti, dai fratelli del Cammino Neocatecumenale e del Rinnovamento nello Spirito. Penso anche ai tanti giovani che qui si ritrovano. Per me rimarrà indimenticabile l’accoglienza che mi han fatto il giorno del mio ingresso in questa chiesa (era l’11 settembre 2022, giorno della sua consacrazione episcopale e presa di possesso dell’arcidiocesi, ndr)”.
La testimonianza del primato di Dio. “La luce della prima candela – ha proseguito mons. Maffeis – ha il volto di una Chiesa che testimonia in questo tempo confuso il primato di Dio, della sua misericordia. Siete il luogo in cui ci si educa a rispondere con amore all’amore di Dio. Una comunità alternativa che mostra che c’è la possibilità in modo diverso, nel perdono, nell’amore gratuito. Per essere così giovane, questo luogo è così ricco di memoria, di storia, è denso di preghiera e carico di emozioni, di luce!”.
La chiamata dei più piccoli sul presbiterio. La celebrazione ha visto anche la benedizione per il venticinquesimo di ordinazione del diacono Remigio Dolci, che è stato accolto da un lungo e spontaneo applauso dall’assemblea, segno di gratitudine per la sua presenza e il suo servizio. Al termine della celebrazione, mons. Maffeis ha voluto chiamare sul presbiterio tutti i bambini e ragazzi, dagli zero ai dodici anni, per una benedizione corale e particolarmente festosa.

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