Afghanistan e Iran: Mattarella, “mancanza di libertà e di diritti” per “persone che appartengono alla nostra stessa comunità”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“La rettrice ha prima ricordato le lotte e le sofferenze delle donne in Afghanistan e in Iran. Non è un pensiero a Paesi diversi, lontani. È una sottolineatura della mancanza di libertà e di diritti di persone che appartengono alla nostra stessa comunità: la comunità mondiale, sempre più stretta, sempre più intensamente correlata al proprio interno”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’Università degli Studi di Ferrara, 632° dalla fondazione.
“Oggi, muoversi da una parte all’altra del mondo è facile”, ha osservato il Capo dello Stato, aggiungendo che “conoscere le condizioni in cui si vive in ogni parte del mondo, da qualunque posto, è altrettanto facile. Conoscere le condizioni di benessere, ovunque, è abbastanza facile. Entrare in relazione immediata, in tempo reale, con gli interlocutori o con le condizioni di ogni altra parte, anche di contenenti un tempo lontani, è altrettanto facile”. “Questo rende il mondo assolutamente una comunità unica”, ha commentato Mattarella, secondo cui “di questo va preso atto. Perché quelle differenze di tendenze demografiche e di distribuzione di benessere e di ricchezza non si esauriscono assorbendosi dentro l’ambito locale, ma hanno contraccolpi inevitabili in ogni parte del mondo. E lo registriamo ogni giorno”. “Se pensiamo che tra venti, trent’anni l’Africa avrà una popolazione che sarà tre-quattro volte quella dell’intera Europa, ci rendiamo conto di come questi siano gli scenari che vanno affrontati”, ha proseguito il presidente, sottolineando che “sono scenari totalmente nuovi che richiedono un impegno di studio, di applicazione, di iniziative totalmente nuovo. È una condizione che richiede davvero un approfondimento che non sempre registriamo. Nel nostro mondo queste condizioni di mutamento sono alle volte avvertite come estranee, come lontane. Ecco, questo fa comprendere perché l’Onu abbia esortato a riformulare l’educazione, l’istruzione, per rendere il mondo adeguato alle sue condizioni attuali”. “Per questo vi è un’esigenza di approfondimento che compete alla dimensione scientifica, a quella educativa”, ha concluso Mattarella: “In tutto il mondo, le Università sono chiamate a elaborare riflessioni adeguate alle condizioni che abbiamo, ai mutamenti che vi sono, agli scenari nuovi. Scenari che fanno comprendere come siano fuori dal tempo e dalla storia comportamenti da potenza dei secoli scorsi, che conducono a guerre di aggressione per annettere territori, o a competizioni accanite su aspetti marginali”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia