Sinodo: suor Becquart, “promuovere la relazione tra le Chiese particolari e la Chiesa universale”

“Con l’idea della circolarità tra tutti i livelli della Chiesa e la visione di un movimento dialogico che caratterizza la sinodalità, la prospettiva della tappa continentale del Sinodo è stata un approfondimento del processo di discernimento delle persone indicate a rappresentare le Chiese locali nel processo assembleare che ha proceduto ogni assemblea continentale”. Lo ha spiegato suor Nathalie Becquart, sottosegretaria della Segreteria generale del Sinodo, intervenendo alla conferenza stampa – in Sala stampa vaticana – a conclusione della tappa continentale del Sinodo. “Per dare conto della diversità di esperienze e dei modi di procedere delle assemblee continentali ecclesiali è stato proposto di adottare un approccio flessibile attraverso linee guida comuni offerte dalla nostra task force continentale”, ha chiarito Becquart, rispettando “pratiche consolidate, elementi e linguaggi culturali, geografia e logistica di ogni continente”. “L’attuale processo sinodale, attraverso l’effettiva integrazione dei vari livelli di sinodalità e la loro articolazione in una dinamica circolare di ascolto, dialogo e discernimento – la tesi della sottosegretaria– fa emergere la necessità, la specificità ma allo stesso tempo l’interazione tra l’esercizio della sinodalità a livello locale, regionale, nazionale continentale con quello universale”. “La tappa continentale – ha concluso Becquart – ha voluto incoraggiare la creazione o il rafforzamento dei legami tra le Chiese vicine e, nello stesso tempo, promuovere le relazioni tra la Chiesa universale e le Chiese particolari”.

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