Simposio Ecclesia in Medio Oriente: mons. Gugerotti (Chiese orientali) ai cristiani mediorientali “rendiamo omaggio ai vostri sforzi eroici di essere testimoni della nostra comune fede”

Nicosia (Cipro), Mons. Gugerotti (Foto Sir)

(Nicosia) “Noi occidentali abbiamo pesanti responsabilità nella destabilizzazione delle condizioni del Medio Oriente con la nostra tendenza a esportare la nostra cultura e a chiedere ai suoi popoli di conformare le loro vite a questa. Come cattolici occidentali ci scusiamo per aver supportato questa visione miope. Rendiamo omaggio ai vostri sforzi eroici di essere testimoni della nostra comune fede nelle difficoltà di ogni tipo”. Lo ha detto il Prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, mons. Claudio Gugerotti, salutando oggi pomeriggio, a Nicosia (Cipro), l’apertura dei lavori del simposio “Radicati nella speranza”, promosso dalla Roaco (Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali), per celebrare i 10 anni della firma dell’Esortazione apostolica postsinodale “Ecclesia in Medio Oriente” di Benedetto XVI, avvenuta ad Harissa (Libano) il 14 settembre del 2012. Davanti a oltre 250 rappresentanti delle Chiese cattoliche del Medio Oriente, tra loro patriarchi, vescovi, sacerdoti e esponenti di istituti religiosi e movimenti laici, il Prefetto ha affermato che “la nostra particolare preoccupazione è la diaspora dei cristiani del Medio Oriente causata dalla attuale tragica situazione che colpisce dal profondo la loro vita quotidiana”. In tale contesto, ha aggiunto mons. Gugerotti, “il ruolo della Santa Sede nel sostenere i cristiani mediorientali è la nostra priorità. Infatti pensiamo che per quanto generoso possa essere il vostro sforzo nel seguire i membri della vostra Chiesa in diaspora, questo sarà ancora più efficace con delle specifiche, forti e dettagliate istruzioni ai vescovi della Chiesa latina di tutto il mondo così da evitare ogni, anche non intenzionale assimilazione, e aiutarvi a preservare la vostra testimonianza di fede nella sua specificità”. “La Chiesa universale – ha concluso il Prefetto – non può permettersi di perdere la vostra presenza, eredità, testimonianza e soprattutto fede. Saremo con voi non solo con l’aiuto finanziario ma prima ancora condividendo le vostre priorità, la vostra visione, l’identificazione del vostro ruolo nel momento presente, non per essere solo fieri del vostro passato glorioso ma avendo nella tradizione uno strumento vivo per una nuova nascita”.

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