Garanzia infanzia: Commissione Ue e Unicef, in Italia la fase sperimentale ha coinvolto 5 gruppi target in 10 regioni tra Nord, Centro e Sud raggiungendo oltre 4.000 minori

In Italia la fase sperimentale della Garanzia europea per l’infanzia ha coinvolto 5 gruppi target in 10 regioni tra Nord, Centro e Sud Italia raggiungendo oltre 4.000 bambini e adolescenti, 600 caregiver e oltre 500 operatori. In tutto sono stati 3 i modelli testati e documentati per il contrasto alla povertà minorile e all’esclusione sociale. Tra questi, l’affidamento familiare per minorenni con background migratorio, l’affiancamento e supporto a famiglie vulnerabili attraverso i Centri per la Famiglia e ancora lo sviluppo delle competenze del XXI secolo per il contrasto alla dispersione scolastica. Sono stati inoltre finalizzati studi e ricerche, tra cui il “Deep Dive”, un’analisi che ha esaminato le politiche esistenti per prevenire e contrastare la povertà e l’esclusione sociale dei minorenni in Italia, che ha informato il Piano di azione nazionale di attuazione della Garanzia nfanzia. Ulteriori analisi e raccolte documentali sono state effettuate su pratiche di accoglienza di minori fuori famiglia, incluso l’affido familiare, il social housing all’interno della sperimentazione care leaver e pratiche di contrasto alla povertà educativa. Lo rende noto oggi l’Unicef, che oggi ha presentato con la Commissione europea Commissione europea, insieme ai rappresentanti degli Stati membri, i risultati di un programma pilota triennale attuato in sette Paesi europei per contrastare la povertà minorile e l’esclusione sociale. In Italia grande attenzione è stata rivolta anche alla partecipazione dei giovani ai processi, attraverso lo Youth Advisory Board (Yab), un organo consultivo costituito da 20 giovani nel dicembre 2021. Le consultazioni effettuate nel febbraio 2022 sono state poi presentate durante l’audizione con il gruppo di lavoro interministeriale e pienamente incorporate nel Piano d’azione nazionale per la Garanzia infanzia. Dalla sua costituzione, i membri dello Yab hanno sensibilizzato i propri coetanei, raccolto le loro opinioni e condiviso le raccomandazioni con i principali stakeholder istituzionali. In questa terza fase l’Unicef ha lavorato in Italia insieme a un gruppo di lavoro interministeriale costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Dipartimento per la Famiglia sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri e con la partecipazione della Commissione europea e della coordinatrice nazionale della Garanzia infanzia. La sperimentazione è stata portata avanti anche attraverso il supporto dei partner sul territorio. Ulteriori informazioni su www.unicef.it/garanziainfanzia.

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