Proteste dei giovani con vernici su opere d’arte: card. Tolentino de Mendonça, “appello alla responsabilità di tutti, non solo in rapporto al futuro ma anche all’eredità del passato”

Un “grande appello alla responsabilità di tutti: non solo in rapporto al futuro comune, ma anche all’eredità di un passato che continua ad ispirarci a diventare umani”. Così il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, ha risposto alle domande dei giornalisti sulle forme di protesta di alcuni movimenti ecologisti giovanili realizzati con vernici lavabili sulle opere d’arte. “Come non possiamo vivere senza futuro, non possiamo vivere senza passato”, ha affermato il cardinale in occasione della conferenza stampa di presentazione del Padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia.  “Uno dei segni molto positivi della nostra epoca è la sensibilità all’ecologia”, ha argomentato il prefetto: “Come la Laudato sì ci richiede, c’è una revisione di un antropocentrismo dispotico che dimenticava le altre creature e si fa strada la visione dell’ essere umano che non è padrone ma custode sensato del creato. Questa sensibilità sempre emergente è un segno molto positivo della nostra contemporaneità. L’altro segno positivo è che siano le generazioni più giovani quelle che portano la bandiera di questa preoccupazione. E questo è un segno molto bello, Papa Francesco lo rileva in modo frequente: l’importanza della sensibilità dei più giovani su quello che gli spetta,  sul futuro del pianeta, delle relazioni qualificate eticamente tra gli esseri umani in un rispetto più ampio della natura. Su questo c’è oggi un consenso ampio nella società e nel mondo della cultura. E’ in questa direzione che dobbiamo avanzare”. “Quanto a gesti di cultura o controcultura che oggi si vedono – ha concluso il cardinale – l’appello grande che possiamo fare è alla responsabilità di tutti: non solo in rapporto al futuro comune, ma anche all’eredità di un passato che continua a ispirarci a diventare umani. Come non possiamo vivere senza futuro, non possiamo vivere senza passato”.

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