Povertà educativa: Roma, presentato il progetto “Futura” per il sostegno verso l’emancipazione di 300 ragazze e giovani donne in condizioni di vulnerabilità

Presentato oggi a Roma il progetto pilota “Futura”, che Save the Children, Forum Disuguaglianze e diversità e Yolk™, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, hanno avviato insieme per contribuire concretamente a rimuovere gli ostacoli che impediscono a ragazze e giovani donne che vivono in condizioni di svantaggio socio-economico di far fiorire talenti e aspirazioni nei percorsi scolastici, in quelli lavorativi e di conciliare, in alcuni casi, il percorso professionale con la maternità.
In Italia, più di 2 milioni di bambine, bambini, ragazze e ragazzi vivono in condizioni di povertà assoluta o relativa, sono esposti al rischio di scontare questo svantaggio anche nel loro percorso educativo verso l’età adulta e l’autonomia e di trovarsi senza le risorse necessarie per spezzare il circuito vizioso tra povertà economica e povertà educativa. Divari che si intrecciano anche con il divario di genere.
È questa la sfida che il progetto “Futura” intende raccogliere, come è stato sottolineato oggi nell’evento di presentazione. Il progetto pilota, che avrà la durata di due anni ed è realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e co-finanziato da Save the Children Italia, è stato avviato in tre territori caratterizzati da svantaggio socio-economico nelle città di Napoli, Roma e Venezia, prevedendo una presa in carico integrata, in collaborazione con le famiglie, la scuola, i servizi sociali e le associazioni attive sul territorio, di un totale di 300 ragazze e giovani donne (100 per ciascuno dei 3 territori individuati), tra cui 50 giovani madri.
Le fasce di età di riferimento comprendono le adolescenti, tra i 13 e i 18 anni, con focus relativo al conseguimento del titolo di studio o al reinserimento in un percorso formativo, e le giovani tra i 18 e i 24 anni, in riferimento al percorso di professionalizzazione ed emancipazione.
Le giovani mamme, beneficeranno di un sostegno ad “alta intensità” di accompagnamento rispetto ai bisogni concreti collegati all’accesso al mondo del lavoro e alla cura dei figli, che include anche attività laboratoriali per rinforzare il grado di autonomia e percorsi mamma-bambino per favorire una genitorialità positiva.
“I 300 Piani educativi personalizzati, sostenuti ciascuno da una dote educativa individuale assegnata, sono definiti a partire dai bisogni, inclinazioni e aspirazioni specifiche di ciascuna persona destinataria dell’intervento stesso, e prevedono la predisposizione e la fornitura di beni o servizi, come ad esempio: l’acquisto di libri, kit scolastici o strumentazione necessaria al percorso formativo; le spese di trasporto per raggiungere le sedi di studio; il pagamento delle rette scolastiche o dei corsi di formazione e di servizi di consulenza o supporto in ambito psicologico, medico, educativo, legale, di orientamento al lavoro, ma anche l’erogazione di voucher per l’acquisto di beni di prima necessità (generi alimentari, igiene, salute e altro)”, spiega una nota.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa