Tratta: Cri, attraverso il progetto “Fast” formati 600 operatori e volontari. Oggi i risultati presentati a Bruxelles

Croce rossa italiana (Cri) è impegnata a sostenere i sopravvissuti e le potenziali vittime di tratta di esseri umani, in un’ottica di inclusione socio-lavorativa attraverso il supporto alla persona nella creazione di un percorso di autonomia e di allontanamento fisico ed emotivo dalle situazioni di violenza. Grazie all’implementazione di progetti finanziati dalla Commissione europea, in particolare dal Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami), è stata intensificata, negli ultimi anni, la risposta in tema di prevenzione della violenza sessuale e di genere e della tratta di esseri umani.
Nell’anno 2022, la Cri, nel ruolo di capofila del progetto “Fast – Foster Action and Support to Trafficked persons”, insieme ad altre 5 organizzazioni (International Rescue Committee e Cnos Fap – Italia, Croce rossa britannica – Regno Unito, Croce Rossa olandese – Paesi Bassi, Consiglio greco per i rifugiati – Grecia) ha formato 600 operatori e volontari impegnati sul campo all’accoglienza delle persone migranti.
L’inserimento sociale e lavorativo risulta, nel contesto del riconoscimento delle vittime di tratta quali vittime di violenza di genere, uno strumento essenziale per favorire la fuoriuscita dal circuito della violenza, grazie anche alla collaborazione territoriale con enti di formazione professionale, come Cnos-Fap, e la Fondazione Michele Rua in Piemonte.
Sul territorio di Torino e provincia è stato sviluppato un percorso di individuazione delle persone vulnerabili e la costruzione di percorsi ad hoc che hanno facilitato l’inserimento lavorativo di donne sopravvissute. I risultati più importanti del progetto sono lo “sviluppo di nuove metodologie di rafforzamento delle competenze dei professionisti che si occupano di assistenza ed accoglienza delle persone migranti”; l'”organizzazione di seminari di empowerment rivolti ai sopravvissuti, al fine di rafforzare i meccanismi di reazione e incrementare la resilienza”; il “potenziamento della cooperazione transnazionale tra i Paesi aderenti al progetto e condivisione di buone pratiche, nuove metodologie, moduli formativi nonché indicazioni sulle tendenze emergenti”.
Nel biennio 2020-2022 la Cri ha supportato circa 200 persone migranti potenziali vittime di tratta. Nel territorio italiano, grazie alla collaborazione tra Cri e Irc, sono stati formati più di 100 operatori nelle regioni Piemonte, Lazio e Sicilia.
Il consorzio ha supportato più di 300 sopravvissuti potenziali vittime della tratta e formato più di 600 operatori che si occupano di accoglienza e sostegno di migranti. Le attività del progetto, sono state implementate in Italia, Grecia, Paesi Bassi e Regno Unito. Contestualmente alla conclusione del progetto e al raggiungimento di questi risultati, il consorzio diffonderà i risultati del progetto Fast a Bruxelles, oggi, presso la sede della Red Cross Eu Office.
L’evento rappresenta la conclusione del progetto Fast, ma la collaborazione proseguirà con un nuovo progetto, finanziato da Amif e denominato Direct, che introduce l’obiettivo di prevenire la tratta attraverso una solida cooperazione e partecipazione diretta delle comunità di migranti attraverso il coinvolgimento attivo dei loro rappresentanti.

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