Migranti: Centro Astalli su naufragio di 73 persone nel Mediterraneo. P. Ripamonti, “servono solidarietà e azione umanitaria”

Il Centro Astalli esprime “profondo cordoglio” per la morte di 73 persone in un naufragio nel Mediterraneo centrale. Si tratta di migranti in fuga dalla Libia, tappa obbligata per molti e luogo di ulteriori violenze e persecuzioni. Purtroppo la mancanza di vie legali di ingresso in Europa costringe migliaia di persone a rischiare la vita affidandosi ai trafficanti.
Ieri alla Camera è stato approvato il decreto legge 1/2023, il cosiddetto decreto Ong, che di fatto complica le già sparute operazioni di ricerca e soccorso in mare, in mancanza di operazioni strutturate nazionali ed europee. Il Mediterraneo centrale rimane la rotta migratoria più pericolosa al mondo. Quest’ultima tragedia porta a 130 il numero dei morti dall’inizio di quest’anno. P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, dichiara: “Non si può continuare a lasciar morire le persone in mare rimanendo fermi e persino inasprendo le procedure per il soccorso e l’approdo in Italia. Governare le migrazioni richiede visione, strategia e lungimiranza nel gestire un fenomeno che non può essere fermato da muri, recinti e blocchi. Le migrazioni sono una partita che si può vincere solo con la solidarietà, l’azione umanitaria e la capacità di accogliere e integrare in maniera progettuale, fuori da logiche emergenziali e strumentalizzazioni sulla vita delle persone”.

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