Afghanistan: Save the Children, “donne e bambini tagliati fuori dagli aiuti a seguito del divieto dei talebani per le lavoratrici delle ong”

A quasi due mesi dal decreto emanato dai talebani che vieta alle donne afghane di lavorare per organizzazioni non governative (ong), molte donne e bambini sono tagliati fuori dagli aiuti salvavita mentre si ritrovano a dover fronteggiare l’inverno più rigido degli ultimi dieci anni e la peggiore crisi di fame mai registrata nel Paese. È l’allarme che lancia oggi Save the Children.
A seguito del divieto, le vedove e le donne single raccontano di non poter accedere agli aiuti e spesso sono trascurate dalle squadre umanitarie, formate da soli uomini, perché non hanno un familiare maschio che ritiri per loro i beni di cui hanno bisogno. Le norme e le tradizioni culturali impediscono loro anche solo di parlare con gli operatori umanitari di sesso maschile.
Secondo Un Women, il 93% delle organizzazioni, intervistate che lavora in Afghanistan, ha affermato che il divieto sta avendo un forte impatto sulla capacità delle stesse organizzazioni di accedere alle donne che hanno bisogno di assistenza.
Save the Children, insieme ad altre organizzazioni, aveva messo in pausa le attività dopo l’annuncio del divieto, perché il personale femminile è essenziale per una distribuzione sicura ed efficace dei servizi ed è fondamentale per raggiungere donne e ragazze. Inoltre, quasi la metà della forza lavoro di Save the Children in Afghanistan è costituita da donne. Sebbene alcune attività siano riprese, oltre il 50% delle operazioni di Save the Children sono ancora in pausa, compresa la distribuzione di denaro che aiuta le famiglie a soddisfare i bisogni di base, la distribuzione di acqua e di servizi igienico-sanitarie e di tutela dei minori.
“La portata e la gravità della crisi umanitaria in Afghanistan sono qualcosa a cui non ho mai assistito prima. Quasi 20 milioni di bambini e adulti soffrono la fame estrema. Molte famiglie ora sopravvivono solo a pane e acqua per settimane. I bambini stanno lottando per sopravvivere a un inverno gelido e triste. Alcuni stanno morendo, mentre le temperature precipitano ben al di sotto dei -20 gradi Celsius. Riscaldare le case è fuori discussione per le famiglie normali e i genitori non possono nemmeno permettersi coperte o vestiti invernali”, ha affermato David Wright, direttore operativo di Save the Children.
“Il divieto delle lavoratrici delle ong sta solo aumentando i bisogni di donne e bambini. Abbiamo detto fin dall’inizio che le donne sono essenziali per la consegna dei beni e che senza di loro, milioni di donne e bambini sarebbero stati esclusi dagli aiuti salvavita”, ha proseguito Wright.
“I talebani devono revocare completamente il divieto e consentire alle ong di riprendere appieno le attività con personale femminile e maschile. Chiediamo inoltre a tutte le agenzie umanitarie che operano in Afghanistan di garantire che tutte le attività siano condotte con squadre femminili e maschili e sollecitiamo i Paesi donatori ad astenersi dal ridurre o congelare i finanziamenti flessibili tanto necessari per il Paese. Questo non è il momento per la comunità internazionale, e in particolare per i governi donatori, di voltare le spalle all’Afghanistan”. ha concluso Wright.

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