Sinodo: Ruffini, migranti e ruolo delle donne nelle relazioni dei Circoli Minori

L’importanza della formazione, a partire dai seminari; il ruolo dei ministri ordinati, dei laici e delle donne; l’Eucaristia, l’importanza della domenica e della preghiera nel costruire comunione, l’importanza dei poveri come opzione per la Chiesa, la necessità di essere una Chiesa accogliente per tutti, in particolare per i migranti. Sono stati questi i temi più ricorrenti dei Circoli Minori di questa mattina, le cui relazioni sono state presentate durante la Congregazione generale mdi oggi, alla quale hanno partecipato 351 membri sinodali, alla presenza del Papa per tutta la mattina. Lo ha riferito ai giornalisti, nel briefing odierno in sala stampa vaticana, Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e presidente della Commissione per l’informazione del Sinodo sulla sinodalità, in corso in Vaticano fino al 29 ottobre. Ieri pomeriggio è proseguita la riunione dei 35 Circoli Minori, in Aula Paolo VI, e ieri sera si è conclusa la prima parte della loro discussione. Questa mattina la prima parte dei lavori in Congregazione generale è stata dedicata ai rapporti dei relatori dei Circoli Minori all’assemblea, e la seconda parte agli interventi singoli. Sono già 18 – ha riferito Ruffini – i rapporti presentati dai Circoli Minori e 22 gli interventi singoli, di tre minuti ciascuno. Ogni quattro interventi c’è stata una pausa di silenzio e preghiera da parte assemblea. Nella Congregazione generale di questo pomeriggio sranno riportate le relazioni degli altri Circoli minori sul modulo A dell’Instrumentum labboris   e verrà consegnato ai partecipanti un libro che raccoglie due interventi di Papa Francesco (uno dei quali quando era ancora cardinale) sul tema della santità della Chiesa e la corruzione. “Tutti hanno sottolineato il clima di fraterna accoglienza che si è creato al Sinodo e anche le amicizie nate ai circoli”, ha detto Ruffini citando – pur senza nominare i nomi di chi ha parlato, nel rispetto dello spazio sacro del silenzio, della riservatezza e del “digiuno della parola” chiesto dal Papa ai membri del Sinodo – alcuni interventi ai Circoli Minori. C’è chi ha ammesso che “ci sono difficoltà, ma molte barriere cadranno”.  Non mancano le “paure rispetto al dialogo con l’altro, come se il dialogo metta in crisi identità invece di essere occasione di incontro”. Tra i partecipanti, c’è chi ha parlato dell'”importanza di spogliarci di tutto ciò che non assomiglia a Cristo, come Chiesa e come credenti” e chi ha usato, delineando il ruolo dei sacerdoti, la metafora del “pastore che entra ed esce dal recinto”. “Il clericalismo rende difficile la sinodalità”, è stato denunciato: la Chiesa “deve essere samaritana, che accompagna, superando ogni clericalismo. Una Chiesa che ama comunque tutti i suoi figli, specialmente quelli ai margini”. “Molti interventi hanno insistito sulla Chiesa come famiglia e il ruolo delle famiglie nella Chiesa”, ha riferito Ruffini: “nella famiglia c’è sempre posto per tutti”, di qui l’importanza della condivisione e dell’attenzione ai giovani e ai poveri.  Tra le criticità evidenziate, “il rischio di un accaparramento del potere”, a cui fa da contraltare “la necessità di vivere nel servizio e di smuoversi da certe abitudini”. Tra le proposte, “pensare ad una revisione delle strutture della Chiesa”. Per quanto riguarda le migrazioni, si è sottolineata l’importanza dell’accompagnamento dei migranti una volta arrivati, e il ruolo fondamentale che può svolgere il pastore in questo accompagnamento. Per quanto riguarda il ruolo della donna, si è auspicata la sua “partecipazione attiva nei processi decisionali della Chiesa”.

 

 

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