Nagorno-Karabakh: migliaia i profughi in fuga. Don Pagniello (Caritas Italiana), “continua l’impegno ad essere vicini alla Caritas Armenia per supportare gli sfollati”

“Continua l’impegno ad essere vicini alla Caritas Armenia nella sua azione di supporto ai profughi e rinnoviamo il nostro appello a sostegno di questi interventi”. Lo dichiara don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, in riferimento alla situazione venutasi a creare per le tensioni nel Nagorno-Karabakh.
“Nonostante i ripetuti appelli della comunità internazionale, si è concluso l’esodo di quasi tutta la comunità armena che viveva nell’ex Regione autonoma del Nagorno-Karabakh, che cesserà di esistere entro la fine dell’anno”, si legge in una nota di Caritas Italiana, nella quale si ricorda che “dopo tre decenni di conflitti e guerre sono arrivate in Armenia circa 100.000 persone secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), su una popolazione stimata di circa 120.000 abitanti. Non sono riusciti a fuggire solo poche centinaia di persone, principalmente malati e anziani”.
Caritas Armenia, con il sostegno di Caritas Italiana e di tutta la rete internazionale, si è immediatamente attivata nell’accoglienza delle tante famiglie che sono arrivate al confine, prive di tutto. Famiglie già stremate da mesi di tensioni. La traversata per raggiungere l’Armenia, poi, è stata particolarmente lunga con lunghe code alla frontiera.
Nelle province di Vayots Dzor and Shirak, sono presenti punti di ascolto ed accoglienza. “Sono stati distribuiti pasti caldi per circa 3.000 sfollati nella città di Vayk city e nel campo di Toros, generi di prima necessità per circa 500 nuclei familiari”, prosegue la nota: “Si prevede inoltre la distribuzione di voucher per altre 3.000 persone per l’acquisto di generi di prima necessità. Infine particolare attenzione è data al supporto psicosociale agli sfollati, tra cui tanti minori. Circa 30.000 secondo l’Unicef, molti dei quali saranno assistiti dai centri per minori di Caritas Armenia in Gyumri (Shirak region), Vanadzor and Tashir (Lori region), Gavar (Gegharkunik region),Artashat (Ararat region), in collaborazione con le istituzioni locali”.

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