Naufragio di Lampedusa: mons. Damiano (Agrigento), “manca un pensiero di medio-lungo periodo sull’immigrazione in Italia e in Europa”

“Il fare memoria della morte e della vita – del Mediterraneo come culla o, purtroppo, come tomba – deve spingerci a impegnarci a far si ché, sempre più e sempre meglio, il Mediterraneo sia culla di vita. Manca ancora un pensiero di medio-lungo periodo sull’immigrazione in Italia e così in Europa. Troppo poco si parla e si investe sulle attività di integrazione socio-culturale”. Lo ha detto stasera a Lampedusa monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, intervenendo alla commemorazione ecumenica intitolata “La memoria e l’impegno” al Santuario della Madonna di Porto Salvo, durante la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, che ricorda il naufragio di 10 anni fa a Lampedusa in cui morirono 368 persone. “Dalla memoria scaturisce l’impegno. Anzi, c’è di più: la memoria di Dio, per il semplice fatto di essere memoria, è già impegno. Più che un rapporto di causa-effetto v’è qui un rapporto, tra la memoria e l’impegno, d’identità: la memoria di Dio è sempre contemporaneamente impegno di liberazione e salvezza dell’umano. Così dovrebbe essere anche per noi”, ha affermato monsignor Damiano.
“Come Chiese e comunità di credenti non possiamo che invitare ad allargare lo sguardo su una porzione di popolazione globale che è allo stremo e chiede – al di là dell’accoglienza nella ricca Europa – giustizia globale e una più equa ridistribuzione delle ricchezze”, ha sottolineato, ricordando che “i beni della creazione sono, in linea di diritto, destinati a tutti”,  perciò “devono, di fatto, «essere partecipati a tutti» in modo equo. Ogni volta che così non è, si lede la giustizia e quindi la carità. Dato teologico ed esigenza etico-politica sono inseparabili: la fede nel Dio creatore di ogni bene non può dissociarsi dalla responsabilità assegnata agli uomini di far sì che tutti abbiano accesso ai beni della creazione”. “Continuare a guardare le migrazioni come ad un’emergenza e ai migranti come a un potenziale pericolo non fa che aumentare il divario fra nord e sud del mondo: occorre invece ragionare in modo onesto sulle cause delle migrazioni e sulle nostre responsabilità, per incentivare reali e significativi progetti di sviluppo locale, contrastare la corruzione e lo sperpero di risorse, favorire processi democratici – ha osservato -. Stiamo vivendo in questi giorni ‘un presente d’emergenza’ che deve instradarci verso ‘un’emergenza del presente’, quel presente che emerge dal Mediterraneo e che ha un volto, un nome, una storia ben determinata, che è persona e che ci chiede, ci tende la mano affinché la memoria diventi impegno di vita, affinché la memoria sia la ‘culla’ di un impegno vivo e vivificante”. Alla veglia è previsto anche un video messaggio del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei. Intervengono il Pastore Daniele Garrone, presidente della Fcei, l’Imam Keith Abedelhafid, Ucoii, Alessandra Trotta, Moderatora della Tavola valdese, il Pastore Randy Mayer, della Chiesa Unita di Cristo (Arizona, Usa) e don Carmelo Rizzo, parroco di Lampedusa.

 

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