Lavoro: Mattarella, “è il capitale sociale di un Paese la prima fonte di energia”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“L’avanzamento della società non è mai la risultante esclusiva di decisioni assunte dai governi pro-tempore, ai vari livelli istituzionali. A delineare il modello sociale, e la concreta qualità del vivere, sono prima di tutto le soggettività e le forze che compongono la società, che animano la sua economia, che interpretano ed elaborano la sua cultura, la sua etica civile. Insomma – riprendo un tema ricordato dal presidente Maurizio Sella – è il capitale sociale di un Paese la prima fonte di energia”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento nel corso della cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere dell’Ordine “Al merito del lavoro” ai Cavalieri del lavoro nominati il 2 giugno scorso.
“Le imprese – con il lavoro, le competenze, le tecnologie che valorizzano – ne sono parte rilevante, partecipano a pieno titolo alla dirigenza di un Paese. Concorrono a indicare il senso di marcia. Muovono interessi e ne creano di nuovi. Aprono frontiere, mettono in movimento persone, incidono su luoghi e territori”, ha proseguito il capo dello Stato, osservando che “il valore sociale dell’attività economica delle imprese, ha acquisito significati ancora più profondi in tempo di mercati globali e di interdipendenza”. “Il valore sociale passa – come prescrive la Costituzione – dal necessario rispetto della dignità del lavoro, della sua sicurezza, della tutela della salute, dell’ambiente, dell’insieme dei diritti sociali; e il valore che le imprese esprimono si amplia ulteriormente per il loro carattere di moltiplicatore delle opportunità, per le conoscenze che trasmettono, per le innovazioni che migliorano produzioni e prodotti, arricchiscono le condizioni di vita comune”, ha spiegato Mattarella. “Le imprese sanno bene come la sfida europea non sia altro da noi. Come l’Italia non sia un passeggero del treno Europa del quale controllare i titoli di viaggio, ma ne sia uno dei conduttori, un artefice insostituibile”, ha rilevato il presidente, riconoscendo che “se l’Europa, talvolta, stenta a dispiegare la forza del suo insieme, la sua massa critica di risorse materiali e morali, di tecnologia e di creatività, di civiltà e di capacità, ciò è dovuto a una costruzione ancora incompleta, all’attardarsi in polemiche sterili sulla necessità di essere coesi e tempestivi, e non lenti e separati, a fronte dei problemi”.

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