Haiti: Port-au-Prince, 60 studenti e insegnanti di una scuola salesiana intrappolati per 2 giorni in mezzo a scontri armati e salvati da intervento Unicef

Con una missione di salvataggio, gli ultimi 60 studenti e insegnanti della scuola salesiana La Saline sono stati evacuati con successo dalla loro scuola, dove erano rimasti intrappolati per tre giorni in mezzo a violenti scontri tra gruppi armati rivali nell’area metropolitana di Port-au-Prince, capitale di Haiti. I fatti risalgono a domenica e sono stati resi noti, in un comunicato, dall’Unicef.
“Gli spari tra gruppi armati o bande rivali hanno iniziato a riecheggiare nelle strade quel fatidico venerdì mattina e non hanno mostrato alcun segno di diminuzione”, ha spiegato suor Altagaas Mathias, responsabile della scuola. Con l’intensificarsi delle violenze da parte dei gruppi armati, l’Unicef ha ricevuto un allarme dai suoi partner sul posto e, insieme al Ministero dell’Istruzione, ha avviato le misure per rimuovere gli studenti intrappolati in quella che era diventata una ver a propria “zona di guerra”.
“Mentre la violenza continuava, l’Unicef ha compiuto un primo sforzo per consegnare cibo e acqua alla scuola, negoziando attivamente per garantire un corridoio sicuro per l’evacuazione dei bambini”, ha raccontato Bruno Maes, rappresentante Unicef ad Haiti. “È stata mantenuta una comunicazione continua con i presidi della scuola per garantire che gli studenti si sentissero al sicuro, nonostante le condizioni allarmanti all’esterno – continua il racconto del referente Unicef -. In collaborazione con i nostri partner sul posto, Ibers e Combite pour la Paix et le Developpement, siamo riusciti a negoziare un corridoio sicuro per i bambini domenica pomeriggio. È stato noleggiato un autobus e l’evacuazione è avvenuta in condizioni di sicurezza ottimali”.
Prosegue Maes: “Questo evento ci ricorda la persistente violazione dei diritti dei bambini a causa della violenza armata in corso. In definitiva, i bambini di Haiti hanno bisogno di pace per crescere. È fondamentale per i bambini raddoppiare gli sforzi per porre fine alla violenza apparentemente infinita dei gruppi armati”. Nelle ultime settimane, un’esplosione di violenza armata nell’area metropolitana di Port-au-Prince ha messo a rischio migliaia di famiglie. Quasi 200.000 persone, metà delle quali sono bambini, sono sfollate in tutto il Paese, 130.000 delle quali solo nella capitale.

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