Terra Santa: Betlemme, il 9 giugno inaugurazione Casa dei Magi. Bellomo (Pro Terra Sancta), “luogo di solidarietà concreta per la comunità locale”

Betlemme, Dar al Majus (foto Ats)

Sarà inaugurato, a Betlemme, il prossimo 9 giugno, il progetto di Dar al-Majus Community Home. Letteralmente, “Casa dei Magi”, la struttura è stata realizzata dalla Custodia di Terra Santa con l’ong Associazione Pro Terra Sancta grazie anche ai fondi dell’8×1000 della Cei. Essa è situata nel cuore del centro storico di Betlemme e fa parte di un programma di recupero di edifici situati in zone di particolare importanza storica e religiosa. Non è un caso che proprio nelle immediate vicinanze dell’edificio in ristrutturazione si trovi la Via della Stella (Star street) dove, secondo la tradizione, passarono prima Giuseppe e Maria in cerca di un riparo la notte di Natale e successivamente anche i Magi al seguito della Cometa. Star street è per questi motivi una delle strade più note della città vecchia di Betlemme – patrimonio dell’Unesco – e intorno ad essa e alla vicina basilica della Natività sono sorte nei secoli le case dei cristiani decisi ad abitare nel luogo della nascita. Recuperare questa vecchia residenza storica, chiamata originariamente Dar Fleifel, significa, dunque, sostenere la presenza cristiana e la popolazione betlemita come affermato dal custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, il giorno della presentazione del progetto, più di un anno fa: “La Casa, trovandosi accanto alla Natività, è in una posizione privilegiata e in qualche modo diventa anche una ‘protezione della basilica stessa’, un luogo che fa sì che la Natività possa anche aiutare i turisti e i pellegrini a comprendere la ricchezza della storia di Betlemme e della Palestina e della cultura palestinese”. “Dar al-Majus – spiega Vincenzo Bellomo, project manager di Pro Terra Sancta per Betlemme e la Palestina – è un progetto in cui abbiamo lavorato negli ultimi tre anni e vuole essere innanzitutto un luogo dove ospitare le nostre attività e i nostri uffici come Pro Terra Sancta Betlemme. Qui lavoriamo da oltre quindici anni al servizio della comunità locale. Ma Dar al-Majus vuole anche essere un luogo in cui fare un percorso attraverso la bellezza: è questo che proponiamo a turisti, visitatori, locali. La bellezza che proponiamo a Dar al-Majus è innanzitutto una bellezza artistica. Siamo a due passi dalla basilica della Natività, che è un luogo d’arte impareggiabile; così abbiamo deciso anche noi di fare arte. La progettazione stessa dell’edificio è di grande design. Abbiamo svolto, ormai tre anni fa, un concorso presso architetti locali e abbiamo premiato il progetto dei fratelli Anastas, centrato su un dialogo tra antichità e modernità. E abbiamo tenuto fede a questo progetto nei tre anni scorsi, a dispetto di tutte le difficoltà, prima tra tutte la pandemia”. Dar al Majus diventerà un centro culturale, di formazione e di sviluppo lavorativo per donne e giovani. “Abbiamo deciso di rendere Dar al-Majus uno spazio in cui possa esprimersi la comunità betlemita. Troppe volte il popolo palestinese passa per essere un problema, invece è una comunità desiderosa di esprimere bellezza – dichiara Bellomo -. Ecco perché permettiamo a tanti artisti di esporre le loro opere particolari nei nostri spazi. Cantanti, pittori, scultori, fotografi potranno esporre qui le loro opere, accanto al mosaico di Madaba che abbiamo messo sul terrazzo superiore e all’opera dell’artista Franco Vignazzi che rappresenta i re Magi, donata dall’artista a Pro Terra Sancta. Qui c’è una comunità che testimonia una grande bellezza, che custodisce questa bellezza, e noi vogliamo darle spazio”.

Al suo interno Dar al-Majus è anche un luogo di solidarietà concreta per la comunità locale. A Betlemme, che vive di turismo, la pandemia è stata un colpo durissimo; “Dar al-Majus – dice Bellomo – ha permesso a tante famiglie locali di continuare a lavorare anche nei momenti più difficili. E poi Dar al-Majus conterrà nei suoi spazi un bazaar solidale. Si tratta di uno degli spazi più belli del centro, in cui vogliamo dare visibilità a tante opere e istituzioni socio-educative che lavorano sul nostro territorio, in Palestina. Tante sono le associazioni che si occupano di anziani, bambini, donne sole, disabili, situazioni difficili… e tutte queste associazioni desiderano farsi conoscere. Per questo abbiamo riservato alcuni spazi alla presentazione della loro opera. Perché Dar al-Majus non è solo di Pro Terra Sancta, ma è un regalo a tutta la collettività, soprattutto alla collettività che a Betlemme e in tutta la Palestina fa del bene”.

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