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Consiglio d’Europa: “Impatto intelligenza artificiale su relazione medico-paziente”, pubblicato rapporto. Necessari standard etici

L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla relazione medico-paziente è il tema del rapporto pubblicato oggi dal Comitato direttivo sui diritti umani nel campo della biomedicina e della salute (Cdbio) del Consiglio d’Europa. Il rapporto è stato curato da Brent Mittelstadt, ricercatore senior e direttore della ricerca presso l’Oxford Internet Institute (Università di Oxford). Sotto la lente l’analisi dei sistemi di IA che sono usati nella relazione medico-paziente per comprendere quanto i primi impattino sui diritti umani elencati nella Convenzione europea sui diritti umani e la biomedicina (“Convenzione di Oviedo”). In particolare vengono considerati sei aspetti: disuguaglianza nell’accesso a cure sanitarie di qualità; trasparenza di fronte agli operatori sanitari e ai pazienti; rischio di pregiudizio sociale nei sistemi di IA; indebolimento della considerazione del benessere del paziente; rischio di condizionamento dell’automazione, dequalificazione e dislocamento della responsabilità; impatto sul diritto alla privacy. E si invocano “standard etici” basati su “trasparenza, riservatezza ed efficienza clinica per proteggere gli interessi dei pazienti in termini di consenso informato, uguaglianza, privacy e sicurezza”, in modo tale che l’impiego dell’IA nel settore sanitario, “favorisca e non ostacoli il rapporto di fiducia tra medici e pazienti”.

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