Ue: von der Leyen (Commissione), “approvazione Piano di ripresa e resilienza polacco legata a chiari impegni su indipendenza del sistema giudiziario”

(Foto SIR/Parlamento Ue)

(Strasburgo) L’approvazione da parte della Commissione Ue del Piano di ripresa e resilienza polacco (Rrp) “è legata in particolare a chiari impegni della Polonia sull’indipendenza del sistema giudiziario”. In particolare, si tratta di “tre impegni, tradotti in tappe fondamentali”, che “devono essere rispettati prima di poter effettuare qualsiasi pagamento”. Lo ha affermato oggi pomeriggio la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla Plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo.
“Come per tutti i Piani di recovery, ci sono investimenti legati alle riforme”, ha spiegato von der Leyen, assicurando che da Bruxelles “nessun fondo sarà erogato, fino a quando queste riforme non saranno intraprese”. “Il Piano è pubblico e un primo pagamento – ha precisato – sarà possibile solo quando entrerà in vigore una nuova legge che rispetti tutti i requisiti di questo contratto. Inoltre, la Polonia deve dimostrare entro la fine del 2023 che tutti i giudici illegalmente sospesi sono stati reintegrati. Se questo non accadrà, non ci saranno ulteriori pagamenti. Quando questo Piano verrà approvato, questo è un progresso, ma non siamo alla fine della discussione sullo stato di diritto in Polonia”. La presidente della Commissione Ue ha anche precisato che “non smetteremo mai di difendere lo Stato di diritto e i Trattati dell’Unione europea”. L’accettazione del Piano di ripresa della Polonia non significa la sospensione di tutte le altre procedure relative allo stato di diritto in Polonia. Continueremo con le procedure di infrazione in corso e non esiteremo ad avviarne di nuove se necessario”. Rivolgendosi agli europarlamentari, von der Leyen ha evidenziato che “la nostra strategia consiste nell’utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per affrontare tutte le questioni relative allo stato di diritto in Polonia”. “L’Rrp – ha osservato – non sostituisce il giudizio” della Corte di giustizia europea ma “è una rete di sicurezza per garantire il rispetto da parte della Polonia”. Rispetto a maggio 2021, ha commentato, “non tutto è stato risolto ma sicuramente ci stiamo muovendo nella giusta direzione e abbiamo una leva in mano per far s’ che si arrivi ai risultati necessari”. La presidente ha ricordato quanto detto la scorsa settimana a Varsavia: “Quando si parla di Next Generation Eu, si parla di denaro del contribuente europeo. Il Parlamento europeo e gli Stati membri devono essere sicuri che questi fondi vengano spesi in linea con le nostre regole e i nostri valori, ovunque nella nostra Unione”. E ha concluso invitando “tutti noi a collaborare in questi tempi difficili per sostenere e proteggere lo Stato di diritto”.

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