Diritti infanzia: Telefono Azzurro, domani a Roma un incontro per celebrare i 35 anni di impegno accanto a bambini e adolescenti

Trentacinque anni di ascolto, dialogo e intervento continuo a difesa dei diritti dei minori, accompagnandoli per mano fino ad oggi nell’universo online. È questa la promessa di Telefono Azzurro che dalla sua nascita ha fornito un aiuto concreto, professionale e sensibile a bambini e adolescenti vittime di abusi e violenze, prendendo in carico oltre 120.000 casi in capo alle tre linee che Telefono Azzurro ad oggi gestisce.
L’impegno di Telefono Azzurro per celebrare i 35 anni dalla sua nascita parte domani, mercoledì 8 giugno, con un incontro che si terrà a Roma presso il Centro studi americani, in via Michelangelo Caetani, 32, a Roma, dalle 10 alle 13, e sarà visibile in diretta streaming dal sito https://azzurro.it/ per parlare dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza insieme a coloro che da sempre sostengono la Fondazione.
L’associazione, fondata da Ernesto Caffo, professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, opera grazie alla partecipazione di volontari, che, insieme alle scuole e alle istituzioni, hanno messo in piedi e rafforzato una rete di ascolto, dialogo e intervento a difesa dei diritti dei minori. Tra i temi toccati negli anni da parte di Telefono Azzurro: la lotta agli abusi, pedofilia, bullismo e cyberbullismo fino ad arrivare al sostegno ai bambini colpiti dai più recenti drammi sociali, come la guerra in Ucraina.
“Attraverso l’ascolto, ogni giorno Telefono Azzurro è impegnato in prima linea nell’emergenza e nella difesa dei diritti dell’infanzia e adolescenza, dando risposte concrete ed efficaci e diffondendo una cultura di tutela e rispetto – spiega Caffo -. L’ascolto è capacità di guardare avanti, di pre-vedere i problemi e i drammi prima che diventino tragedie mettendo in campo modelli nuovi di intervento e una capacità di fare rete con i diversi soggetti che possono offrire un aiuto concreto. Tutto questo significa, per noi, mettersi in ascolto. La scelta del ‘telefono’ oltre trent’anni fa, come simbolo e come nome, è un perenne richiamo costante al nostro dovere di essere accanto a chi vuole rompere il silenzio e avere un aiuto accanto”.
Telefono Azzurro nasce nel 1987 a Bologna con il numero 051.22.25.25 e nel 1990 viene riconosciuto come “ente morale” dall’allora capo dello Stato Francesco Cossiga. A fine 1994 il telefono si abbrevia diventando l’attuale 1.96.96, gestito 24 ore su 24 da operatori e volontari e utilizzato fino ad oggi da bambini e adolescenti per le richieste di aiuto. Dal 2003 viene attivato anche il 114, gestito per conto del ministero delle Pari opportunità, al quale si possono denunciare – oltre agli abusi – i contenuti violenti sui minori diffusi da Internet, Tv, radio e carta stampata.
Dal 2009 nasce il 116000, il Numero unico europeo per i bambini scomparsi, una linea che negli anni è servita sia come centro d’ascolto sia come centro di monitoraggio per ottenere un quadro della situazione attuale: secondo quello che emerge dal Dossier di Telefono Azzurro, nel 2021 oltre la metà dei casi gestiti (57%) dal 116000 ha riguardato casi di Missing Children in Migration.

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