Ucraina: Savona-Noli, la scuola Migrantes ha attivato due corsi supplementari di italiano. Prosegue impegno per integrazione

In risposta alle richieste avanzate dagli ucraini recentemente accolti, la scuola di italiano Migrantes della diocesi di Savona-Noli ha attivato due corsi supplementari della lingua. In aprile un gruppo di volontarie di Valleggia e due ragazze che stanno terminando l’anno di Servizio civile universale con le Acli hanno dato infatti avvio a lezioni di alfabetizzazione nei Centri di accoglienza straordinaria di Valleggia e del Seminario vescovile. Intanto la scuola Migrantes sta lavorando in sinergia con il Centro provinciale istruzioni adulti – Scuola pubblica di Savona. Attraverso una stretta collaborazione queste due realtà si stanno impegnando ad implementare le attività di formazione e coordinando per consentire ai cittadini stranieri di essere inseriti quanto prima nei corsi di italiano.
Intanto prosegue il progetto “La scuola che sogniamo”. Durante l’estate volontari e volontarie continueranno il lavoro di supporto alla lingua, alternandolo con attività ludico ricreative. L’auspicio, spiegano i responsabili, è “potenziare il coinvolgimento e l’orientamento delle famiglie straniere all’interno della comunità” per “migliorare la qualità di inserimento socioculturale delle stesse”. Nel frattempo le lezioni in via Alfonso Mistrangelo continuano ad accogliere nuovi studenti dai progetti di accoglienza e da comunità che l’Ufficio missioni e migrazioni accompagna nella cura pastorale. Questo Ufficio è operante anche su altri ambiti. Il 3 aprile a Finale Ligure ha incontrato la comunità paraguaiana del ponente ligure, i cui membri sono riuniti in un’associazione di 109 aderenti, per lo più occupati nel lavoro domestico (badanti e lavoratori stagionali), che frequentano la parrocchia San Giovanni Battista.
Con la comunità si è ragionato su diversi temi: dal Sinodo diocesano alla preparazione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 25 settembre insieme alle altre comunità cattoliche (ucraini, indiani, ecuadoriani, etc.). L’Ufficio si è detto disponibile ad aiutare la comunità a superare le difficoltà e l’ha invitata a partecipare ai momenti della vita diocesana, anche inserendosi nelle realtà di volontariato.

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