Messico: vescovi, “rinnoviamo impegno preferenziale verso i più vulnerabili della società e per una Chiesa più sinodale e solidale”

(Foto: Cem)

“Nel Piano pastorale globale, noi vescovi messicani abbiamo rinnovato il nostro impegno per un servizio evangelico preferenziale verso i più vulnerabili della società, in cui oggi riconosciamo i volti dei migranti, delle donne, dei bambini, dei giovani e degli anziani che soffrono, così come in quella dei parenti delle persone scomparse (le migliaia di desaparecidos vittime dei gruppi criminali, ndr). Di fronte a queste realtà che ci feriscono tanto, ci impegniamo ad essere una Chiesa più sinodale e solidale, che annunzi e difenda la dignità e collabora alla ricostruzione del tessuto sociale dall’incontro con Cristo Crocifisso e Risorto”. È questo l’impegno della Conferenza episcopale messicana (Cem), espresso nel messaggio al popolo di Dio diffuso ieri, in occasione dell’assemblea plenaria che si conclude oggi e che si svolge contemporaneamente all’Incontro ecclesiale nazionale. Il documento è stato presentato ieri in una conferenza stampa, alla quale ha partecipato virtualmente anche il Sir, dai vescovi della Presidenza della Cem, in particolar modo dal presidente, mons. Rogelio Cabrera, e dal segretario generale, mons. Ramón Castro.
“Con questa convinzione – si legge ancora nel messaggio -, vorremmo invitarvi a scoprire la speranza, al di là delle caratteristiche tipiche dei nostri tempi di cambiamento, nei quali, nonostante il primato dell’essere umano e della sua dignità, sta emergendo con grande forza una sopravvalutazione dell’individuo al di sopra della comunità, che dimentica la costruzione del bene comune e polarizza la società”. In tale contesto, “osiamo affermare, con lo sguardo sul Risorto, che né la cultura del la morte, né la violenza, né la menzogna, né il male, avranno l’ultima parola”.
Secondo i vescovi messicani, “questa speranza emerge dalle profonde radici culturali e religiose che ci danno identità come popolo messicano”. La speranza “ci spinge a continuare a lottare per la pace, la giustizia, la tolleranza, la solidarietà e il dialogo, di fronte a ciò che minaccia la dignità umana e i valori della famiglia, della vita, della libertà di espressione, della democrazia, dell’educazione e dell’accoglienza compassionevole, in mezzo a violenze, ingiustizie e impunità che prevalgono e che colpiscono soprattutto i poveri, i migranti, le donne e la maggior parte delle persone fragili”.
A tal fine, “noi vescovi del Messico ci siamo riuniti in questa assemblea plenaria. Abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno ad agire una nuova Pentecoste missionaria, delineata al Convegno di Aparecida (2007), che abbiamo ripreso nell’Assemblea ecclesiale dell’America Latina, tenutasi lo scorso novembre, e che ora cerchiamo di concretizzare per la nostra Chiesa in Messico, attraverso l’Incontro ecclesiale. Con questo amore per la Chiesa, ci uniamo al Sinodo convocato da Papa Francesco per il 2023”.
Conversando con i giornalisti, mons. Cabrera e mons. Castro hanno, da un lato, evidenziato la necessità di mettere il dialogo al primo posto e l’impegno della Chiesa nella società e, dall’altro lato, l’importanza strategica del Piano pastorale globale, che ora si concretizza nel primo Incontro ecclesiale.

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