Coronavirus Covid-19: Siti, un “decalogo” per affrontare l’esitazione vaccinale

L’istituzione di un Gruppo di lavoro multidisciplinare nazionale sull’ esitazione vaccinale; l’attivazione di un sistema nazionale di monitoraggio/sorveglianza dell’esitazione vaccinale; l’identificazione e diffusione di strumenti e metodi utili a misurare e comprendere l’esitazione vaccinale; l’identificazione, sperimentazione e diffusione di buone pratiche locali e nazionali per contrastare l’esitazione vaccinale; la formazione diffusa e interdisciplinare sul fenomeno. Sono alcune delle “azioni strategiche” indicate in un “decalogo” dalla Società italiana d’igiene (Siti) per affrontare l’esitazione vaccinale in Italia. L’obiettivo è tracciare la “roadmap” e definire l’impegno della Siti nel contrastare questo preoccupante fenomeno. In risposta alla pandemia da Covid-9, in Italia, sono state organizzate attività vaccinali in grado di consentire la somministrazione di oltre 130 milioni di dosi di vaccino. Si stima, inoltre, che le attività vaccinali abbiano evitato oltre 500mila ospedalizzazioni e circa 150mila decessi. Ciononostante permane l’esitazione vaccinale, e non solo in relazione ai vaccini Covid-19, ma anche nei confronti delle vaccinazioni del calendario vaccinale nazionale. Anzi, la Siti teme addirittura un esacerbarsi del fenomeno.
“Il decalogo – afferma Antonio Ferro, presidente della società scientifica – si muove attorno ad alcuni principi generali, in primis la necessità di misurare il fenomeno dell’esitazione”; in secondo luogo “la centralità della formazione diffusa, interdisciplinare, intersettoriale, non solo incentrata sull’esitazione, ma anche su comunicazione, infodemiologia, coinvolgimento della popolazione”. In terzo luogo “riconoscere ed attuare, a tutti i livelli, ciò che funziona nel contrastare l’esitazione vaccinale. Infine l’importanza della collaborazione tra società scientifiche e gruppi di ricerca per facilitare l’emergere di un impegno congiunto, condiviso e sinergico nel contrasto del preoccupante fenomeno della ‘vaccine hesitancy’”.

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