Pasqua: padre Ogliari (abate Montecassino), “nella risurrezione di Gesù, ogni croce può trasformarsi in un serbatoio di luce”

“Le inquietudini e le incertezze, generate dapprima dalla pandemia e ora dalla guerra in Ucraina, col suo insensato carico di distruzione, atrocità e morte, sembrano compromettere le aspettative di un ritorno alla normalità che tutti auspichiamo”, dice Donato Ogliari, abate di Montecassino, in un messaggio per la Pasqua. “Tuttavia, seppur provati nelle nostre attese e nei nostri sentimenti, come cristiani non possiamo non vivere la Pasqua all’insegna della speranza. La fede nel Signore risorto che ha trionfato sulla morte, ci spinge a fare nostro il suo sguardo sul mondo, uno sguardo sfolgorante di luce che, trafiggendo le brutture e le malvagità che in esso si consumano, fa da argine alla tentazione di cedere allo smarrimento e all’angoscia, e ci sospinge sui sentieri di un impegno fattivo per la giustizia, la concordia e la pace”. L’abate aggiunge: “Soprattutto, con la sua vittoria sulla croce, Gesù ci aiuta a comprendere che ogni croce – piccola o grande che sia – può insegnarci qualcosa che trapassa e va oltre la sofferenza che debilita e spegne la vita. Se vissuta nella fede nella risurrezione di Gesù, ogni croce, può, infatti, trasformarsi in un serbatoio di luce, capace di farci scrollare di dosso le paure che ci rattrappiscono, e, soprattutto, capace di sprigionare guizzi insospettati di vita, che imprimono un senso nuovo a ciò che sembrava non averne”.
Aggiunge: “Vivere la Pasqua cristiana comporta entrare in un dinamismo di pace che ha in Gesù risorto la sua fonte e il suo modello. Lui solo, infatti, ci può aiutare a coltivare fedelmente la pace nel nostro cuore, a ruminarla senza posa nella nostra mente, a conformarci ad essa con la delicatezza della solidarietà e dell’amore nelle parole, nei gesti e nelle azioni della nostra quotidianità”. Questa è “la pace che scaturisce da Gesù risorto, il Signore della vita”.

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