Pasqua: mons. Napolioni (Cremona), con la risurrezione di Gesù “non ci saranno vincitori e vinti, ma solo salvati e perdonati”

“Non c’è Venerdì Santo, per quanto buio, violento e prolungato… non c’è notte del male e del peccato che non ceda il passo al mattino di Pasqua. All’alba di un giorno nuovo, reso possibile dalla mitezza di Dio, che non entra in guerra tra gli uomini, ma si fa vittima d’amore per disarmarli. L’uomo della croce risorge dal sepolcro e guida, inesorabilmente, la storia – attraverso le sue contraddizioni e ricadute – fino all’abbraccio eterno del Padre”. Così si esprime mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, nel suo messaggio per la Pasqua. “Dopo la battaglia della pandemia, continuiamo a lottare e pregare perché cessi tanto altro dolore. Vorremmo una Pasqua di pace, di quella vera, fatta anche di perdono e verità. Ma non so se tutti la vogliono. Dio, certamente sì. E per questo ci dona e mostra Gesù: nei bambini in fuga, nell’amore eroico delle mamme, nel grande abbraccio dell’accoglienza, nella fatica di chi cerca vie di pace che rifiutino altrettanta violenza omicida”. Napolioni poco oltre aggiunge: “Ma alla fine della notte… viene la notte di Pasqua! Che la liturgia, nell’Exsultet, canta così: ‘Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti’. Non ci saranno dunque vincitori e vinti, ma solo salvati e perdonati, per la potenza della morte del Figlio di Dio, che risorgendo ci ridona la vita, nuova ed eterna”.

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