Pasqua: mons. Cancian (Città di Castello), “il Risorto attiva tutte le nostre risorse per passare dall’odio all’amore, dalla rassegnazione all’impegno”

“Soprattutto in questo tempo in cui, prima per il Covid (purtroppo ancora in atto) e poi per la guerra in Ucraina, anzi per le tante guerre in corso, abbiamo bisogno della festa di Pasqua. Perché siamo tentati di cedere alla sfiducia e allo scoraggiamento. Nei nostri volti un po’ tristi leggiamo domande tipo: ma riusciremo a vivere in pace? Siamo ancora alla logica: se vuoi la pace prepara le armi per la guerra? Saremo capaci a non distruggere, inquinare, a rendere invivibile questo mondo?”. Lo scrive mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, nel suo messaggio per Pasqua.
“Domande che valgono a livello globale, ma che interpellano ognuno di noi nelle nostre relazioni quotidiane a partire dalla famiglia, dai luoghi di lavoro, dalla vita sociale – osserva il presule -. È infatti abbastanza facile non rispettare, non perdonare… rompere legami affettivi e di sangue”.
Sono “i grossi interrogativi che emergono in maniera forte e che non trovano risposte certe, nonostante tanti comportamenti esemplari, tanta sensibilità e solidarietà che pure ci sono”.
Mons. Cancian ricorda: “La Pasqua cristiana è la festa più grande e più bella perché celebra il fatto assolutamente unico e storicamente documentato della resurrezione da morte di Gesù e di quelli che credono in Lui. Risurrezione dalla morte e dal male, soprattutto dalla violenza e dall’ingiustizia superate con l’amore che Cristo ha testimoniato nella sua vita e in modo straordinario nella sua Passione. Amore che si è rivelato vincente sull’odio che contro di Lui si è scatenato”.
Senza questa prospettiva “la nostra vita finirebbe con la morte che non raramente arriva in modo tragico, come per le innumerevoli vittime delle guerre, delle ingiustizie e delle malattie invalidanti”.
Per il vescovo, “le parole del Risorto sono molto confortanti. A noi ripete quello che aveva detto ai suoi discepoli impauriti e smarriti: ‘Pace a voi! Non temete io sono qui con voi, ho vinto il male con l’amore, sono pronto a sostenere la vostra buona volontà per costruire il mondo fraterno che io sono venuto a inaugurare!’”.
Dunque, “abbiamo bisogno di questa festa e di questa presenza del Risorto che sveglia la nostra speranza e attiva tutte le nostre risorse per passare dall’odio all’amore, dalla rassegnazione all’impegno responsabile per tirar fuori il meglio di noi, ogni giorno, ogni momento.
Mons. Cancian conclude: “Con il Signore e con la nostra buona volontà possiamo camminare insieme sulla strada della pace, superando ogni forma di male con il dialogo e la collaborazione fraterna e dirigerci verso la Pasqua nella quale saremo per sempre nella gioia di una comunione piena col Signore e tra di noi!”.

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