Don Peppe Diana: mons. Battaglia (Napoli), “fare memoria di questo prete martire implica non arrenderci al quieto vivere, frutto dell’omertà”

(Foto: diocesi di Aversa)

“Fare memoria di questo prete martire implica sentirci sempre inadeguati di fronte alla realtà che viviamo ogni giorno, non arrenderci a quel quieto vivere, frutto dell’omertà. Siamo chiamati a sentirci irrequieti, nel nome di don Peppe Diana”. Con questa esortazione mons. Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, ha concluso l’intervento tenuto in occasione dell’incontro che si è svolto ieri, 15 marzo, nella parrocchia di San Nicola di Bari, a Casal di Principe, a pochi giorni dal 28° anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana. “Prima di entrare nella sacrestia dove fu ucciso don Peppe mi sarei dovuto togliere le scarpe – ha aggiunto l’arcivescovo di Napoli – perché quello è un luogo sacro”.
Il convegno, intitolato “Il seme è germogliato: don Peppe Diana nell’amore del suo popolo”, è stato organizzato dalla “Scuola di pace Don Peppe Diana”.
In un video servizio, realizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Aversa, ci sono alcuni passaggi dell’intervento di mons. Battaglia e le interviste realizzate a mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; Marco Tarquinio, direttore del quotidiano “Avvenire”; Lina Ingannato, presidente dell’Associazione “Scuola di pace don Peppe Diana”; don Francesco Picone, Parroco della chiesa San Nicola di Bari di Casal di Principe.

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